L'olio extravergine di oliva ad agosto entra in una fase di stabilità a Bari in Borsa merci mentre i prezzi all'origine - fermi ai primi di agosto - registrano perdite che riflettono la precedente ondata di ribassi avutasi sul principale mercato all'ingrosso nello scorso luglio. Intanto, si registra un'ulteriore secca diminuzione delle giacenze al 31 luglio.
 

Borsa merci di Bari, prezzi stabili per l'Evo

Ieri, 24 agosto 2021, la Commissione olio della Borsa merci di Bari ha quotato l'olio extravergine di oliva con acidità massima titolata in acido oleico dello 0,4% fissandolo a 4,20 euro al chilogrammo sui minimi ed a 4,40 euro sui massimi, registrando così stabilità sulle precedenti sedute del 3 agosto e del 27 luglio, quando si era verificato l'ultimo calo di 0,10 euro al chilogrammo. Tra il 29 giugno ed il 27 luglio scorsi, l'Evo sulla piazza di Bari ha messo a segno perdite per 0,50 euro di valore, dopo che la stabilità di prezzo aveva caratterizzato il periodo dal 15 dicembre 2020 al 22 giugno 2021 sui valori di 4,70-4,90 euro al chilo.

La Commissione olio ha rilevato i prezzi per l'olio extravergine biologico - pure stabile sulle due precedenti sedute - a 4,70 euro al chilogrammo sui minimi e 4,90 euro sui massimi. Il biologico tra il 29 giugno ed il 27 luglio ha perso 0,40 euro di valore sia sui minimi che sui massimi, chiudendo una fase di stabilità iniziata il 13 aprile scorso sulla forchetta di valori 5,10-5,30 euro al chilo.
 

Giacenze di Evo in diminuzione da quattro mesi

Le giacenze di olio extravergine di oliva sul territorio nazionale al 31 luglio 2021 sono pari a 192.137 tonnellate, secondo Frantoio Italia numero 7 pubblicato il 9 agosto scorso. E registrano - su giugno - la quarta diminuzione consecutiva, (-9,67%) , quando si erano attestate a 212.621 tonnellate, in accelerazione, dato che il calo di giugno su maggio era stato del -7,77%.

La diminuzione complessiva delle giacenze del mese di luglio su giugno - pari a 20.565 tonnellate - è stata determinata per oltre la metà dalla riduzione delle scorte di Evo di produzione nazionale per 11.390 tonnellate, calate dalle 99.660 tonnellate di fine giugno alle 88.270 tonnellate di fine luglio (-11,4%). A tanto si è sommata una flessione delle giacenze di Evo di importazione Ue (-6,4%) per 6.069 tonnellate.

Si riducono anche le giacenze di olio Evo extracomunitario (-28,6%) e in quantità relativamente consistenti - ben 3.409 tonnellate - e si registra un aumento delle giacenze di Evo blend (+ 5,1%) incrementatesi di sole 304 tonnellate a fine luglio.

Da fine giugno a fine luglio i mercati nazionali hanno così assorbito un ulteriore consistente quantitativo di olio Evo, consentendo una decisa flessione delle giacenze complessive. Non solo: le 192.137 tonnellate registrate il 31 luglio scorso sono minori dell'8,5% rispetto alle 209.917 registratesi il 29 luglio 2020.

Sono numeri importanti, che avrebbero potuto ben determinare un seppur lieve aumento dei prezzi all'ingrosso, invece - almeno per ora - la reazione del mercato è stata all'insegna della stabilità, un segnale di prudenza, in vista della nuova campagna olivicolo olearia 2021-2022.
 

Prezzi all'origine in calo in Puglia e Calabria

Ecco i prezzi medi all'origine per piazza dell'olio extravergine di olive monitorati da AgroNotizie ieri sul sito di Ismea e rilevati "franco azienda" ed Iva esclusa dall'istituto tra il 3 ed il 10 agosto 2021 in un raffronto con i prezzi rilevati tra il 19 ed il 27 luglio 2021 e pubblicati lo scorso 28 luglio da AgroNotizie.

In Calabria, il 5 agosto scorso, per l'Evo da produttore le piazze di Cosenza, Rossano Calabro, Lamezia Terme e Catanzaro segnano un prezzo medio di 3,95 euro al chilogrammo, stabile sulla settimana precedente, ma in calo di 0,10 euro sul valore del 22 luglio scorso (-2,5%). Fino ad oggi gli oli calabresi, rispetto al 6 maggio scorso, hanno perso 0,90 euro al chilogrammo (-18,55%); è tanto, ma va considerato che a quella data erano ancora attestati sui prezzi massimi di campagna già spuntati il 25 marzo: 4,85 euro al chilogrammo.

Perdite settimanali si registrano in Puglia su Foggia e Bari. Il 5 agosto scorso Ismea ha rilevato a Foggia un prezzo medio di 4,04 euro, in calo sulla settimana precedente (-1,8%). Si tratta solo dell'ultima limatura sul valore dell'Evo in questa piazza, considerato che dal 6 maggio scorso - quando quotava ancora 4,48 euro al chilo - si è registrato un calo complessivo di 0,44 euro al chilogrammo (-9,8%). A Foggia l'Evo da produttore perde sul 18 febbraio, quando era ancora rilevato a 4,60 al chilogrammo, 0,56 euro al chilo (-12,2%).

A Bari il prezzo medio dell'extravergine rilevato da Ismea il 9 agosto scorso è pari a 4,30 euro al chilogrammo, in perdita di 0,10 euro al chilogrammo sulla settimana precedente (-2,3%). L'ultimo calo a Bari - di 0,20 euro al chilogrammo - era stato rilevato il 19 luglio scorso, da allora il prezzo era rimasto costante su 4,40 euro al chilo. Pertanto, ora le perdite dell'Evo a bari misurate sul 15 febbraio scorso, quando era rilevato a 4,80 euro al chilogrammo, assommano a euro 0,50 (-10,4%).

Le piazze del Salento - tutte rilevate da Ismea lo scorso 5 agosto - risultano tutte in calo. In particolare, Lecce e Taranto segnano un prezzo medio da produttore di 4,10 euro al chilogrammo, in diminuzione del 5,7 % sulla settimana precedente. Rispetto al valore di metà febbraio - 4,45 euro al chilo - ripreso poi dal 15 aprile in avanti, si registra una flessione di 0,35 euro al chilo (-7,9%).

Stessa parabola tocca anche al prezzo medio di Brindisi pure sceso a 4,10 euro al chilo, perdendo il 4,7% in una settimana, considerato che si era collocato in precedenza su un valore più elevato - 4,30 euro al chilogrammo - conseguito il 1° luglio e mantenuto fino a fine mese. Il prezzo medio da produttore per l'Evo brindisino aveva stazionato su 4,40 euro al chilogrammo dal 15 aprile, e al 5 agosto risulta aver perso ben 0,30 euro al chilogrammo (-6,8%).

In Sicilia - a Palermo e a Trapani - i prezzi risultano stabili il 10 agosto 2021 sulla settimana precedente, pervenendo a quotazione media di 4,90 euro al chilogrammo, valore che in realtà persiste immutato dal 23 febbraio. Stabile anche l'Evo a Ragusa, che tra il 2 febbraio e il 3 agosto 2021 resta invariato a 5,50 euro al chilogrammo.