I prezzi dell'olio extravergine di oliva si sono stabilizzati sul mercato all'ingrosso, mentre su quello all'origine si notano riduzioni anche consistenti nelle ultime settimane.

Ma a giudicare dalle giacenze, finalmente in complessiva diminuzione, trova ulteriore conferma il persistere dell'effetto calmiere sui prezzi dell'Evo italiano provocato dall'eccesso di import dei mesi scorsi, al momento però in fase di progressiva e ulteriore attenuazione; una scorta giustificata da grossisti e commercianti per controbilanciare la rapida diminuzione di giacenze di Evo italiano, che però innesca dinamiche competitive di non poco conto, considerato che i prezzi dell'evo nazionale sono ancora fermi nonostante la riduzione consistente degli stock.
 

Borsa merci di Bari, stabili tutti i prezzi dell'Evo

Ieri, 15 giugno 2021, la Commissione olio della Borsa merci di Bari ha quotato l'olio extravergine di oliva con acidità massima dello 0,4% tracciato Iso 22005, che con 4,90 euro al chilogrammo sui minimi e 5,00 euro sui massimi conferma i valori della scorsa settimana e permane stabile dalla sua prima quotazione di questa campagna commerciale, avvenuta il 4 maggio scorso.
L'olio extravergine di oliva con acidità massima dello 0,4% è stato invece fissato a 4,70 euro al chilogrammo sui minimi ed a 4,90 euro sui massimi, registrando stabilità sulle precedenti sedute dal 15 dicembre 2020 in avanti.

Non quotato l'olio Evo con acidità massima dello 0,8%, fissato per l'ultima volta lo scorso 11 maggio a 4,10 euro sui minimi ed a 4,30 euro sui massimi, registrando stabilità sulle precedenti sedute dal 2 febbraio in poi.

La Commissione olio ha rilevato i prezzi per l'olio extravergine biologico a 5,10 euro al chilogrammo sui minimi e 5,30 euro sui massimi, registrando stabilità dalla seduta del 13 aprile in avanti. Stabile l'extravergine Dop Terra di Bari, fissato nuovamente a 4,80 euro al chilogrammo sui minimi e 5,00 euro sui massimi e che risulta sempre sugli stessi valori dal 29 gennaio 2021.
 

Giacenze di Evo in diminuzione

Le giacenze di olio extravergine di oliva sul territorio nazionale al 31 maggio scorso sono pari a 230.621 tonnellate secondo Frantoio Italia numero 5, pubblicato il 14 giugno scorso. E registrano la seconda diminuzione consecutiva, pari all'8% su aprile, quando si erano attestate a 250.774 tonnellate ed erano appena iniziate a calare (-4,17%) su marzo.

La diminuzione complessiva delle giacenze del mese scorso - pari a 20.153 tonnellate - è stata determinata in gran parte della riduzione di scorte di Evo di produzione nazionale di 11.378 tonnellate, calate dalle 122.070 tonnellate di fine aprile alle 110.692 tonnellate di fine maggio (-9,3%), cui si è sommata una quasi analoga flessione delle giacenze di olio Evo di importazione Ue (-9,2%) per 10.283 tonnellate.

Invece crescono le giacenze di olio Evo extracomunitario (+8,6%) ma in quantità esigua - appena 984 tonnellate - e si registra un aumento anche delle giacenze di Evo blend (+10,6%) incrementatesi di 523 tonnellate a fine maggio.

Da fine aprile a fine maggio i mercati nazionali hanno così assorbito un consistente quantitativo di olio Evo consentendo una decisa flessione delle giacenze complessive. Nonostante questo elemento di fatto, il mercato all'ingrosso italiano non ha ancora reagito con una ripresa dei prezzi, forse perché la domanda di prodotto italiano continua a subire la concorrenza degli oli stranieri a più basso prezzo, mentre le riduzioni di prezzo all'origine nel medio periodo risentono ancora delle elevate giacenze dei mesi scorsi.

La descritta situazione di mercato potrebbe comunque cambiare, anche perché finalmente le giacenze in Italia di olio Evo al 31 maggio 2021 sono minori del 2,5% rispetto a quelle del 28 maggio 2020, e quelle di produzione nazionale segnano un - 23% sulla fine dello stesso mese dello scorso anno. Una situazione di incipiente scarsità generalizzata dunque, rispetto alla quale però restano di difficile stima le precise dinamiche concorrenziali tra oli di diversa area di produzione.
 

Prezzi all'origine in netto calo su febbraio

Ecco i prezzi medi all'origine per piazza dell'olio extravergine di olive rilevati da Ismea "franco azienda" ed Iva esclusa tra il 7 ed il 15 giugno 2021, in un raffronto con gli ultimi rilevati dall'Istituto tra il 3 e l'11 maggio 2021 e pubblicati lo scorso 12 maggio da AgroNotizie: questi valori risultano tutti stabili sulla settimana scorsa, eccetto Foggia, di cui si dà conto a parte.

Il 10 giugno Ismea ha rilevato a Foggia un prezzo medio di 4,33 euro al chilogrammo, in calo sulla settimana precedente dell'1,1%. Su questa piazza per altro si registra un calo complessivo di 0,15 euro (-3,3%), rispetto al prezzo medio del 6 maggio scorso, attestato ancora a 4,48 euro al chilogrammo. A Foggia l'Evo perde sul 18 febbraio - quando era ancora rilevato a 4,60 euro al chilogrammo - 0,27 euro (-5,9%).

A Bari il prezzo medio dell'extravergine rilevato da Ismea il 7 giugno 2021 è pari a 4,60 euro al chilogrammo, stabile sulla settimana precedente, ma in calo di 0,05 euro al chilogrammo sul 3 maggio (-1,1%), quando era attestato a 4,65 euro. Le perdite dell'evo a Bari misurate sul 15 febbraio scorso, quando era rilevato a 4,80, assommano a euro 0,20 (-4,2%).

Le piazze del Salento - tutte rilevate da Ismea lo scorso 10 giugno - risultano tutte stabili sulla settimana precedente. In particolare, Lecce e Taranto restano saldamente ancorate ad un prezzo medio di 4,45 euro al chilogrammo, ovvero sugli stessi valori di metà febbraio, ripresi dal 15 aprile in avanti, dopo i momentanei rialzi di marzo trascinatisi sulla prima metà di aprile. Fermo anche il prezzo medio a Brindisi a 4,40 euro al chilogrammo dal 15 aprile, e che ha seguito la stessa sorte delle altre piazze salentine tra febbraio e aprile.

In Calabria il 10 giugno scorso, per l'Evo da produttore le piazze di Cosenza, Rossano Calabro, Lamezia Terme e Catanzaro segnano un prezzo medio all'origine di 4,45 euro al chilogrammo: stabile sulla settimana precedente. Gli oli calabresi, rispetto al 6 maggio hanno perso 0,40 euro al chilogrammo (-8,2%), considerato che a quella data erano ancora attestati sui prezzi massimi di campagna già spuntati il 25 marzo: 4,85 euro al chilogrammo.

In Sicilia - a Palermo e a Trapani - i prezzi risultano stabili il 15 giugno 2021 sulla settimana precedente, pervenendo a quotazione media di 4,90 euro al chilogrammo, valore che in realtà persiste immutato dal 23 febbraio. Stabile anche l'Evo a Ragusa, che tra il 2 febbraio e l'8 giugno 2021 resta invariato a 5,50 euro al chilogrammo.