L'Emilia Romagna è in prima linea nella richiesta di ulteriori fondi per far fronte al contraccolpo economico delle aziende agricole dal punto di vista della crisi di liquidità per il momento difficile che sta passando il Paese causa coronavirus. Dall'altro canto sempre la Regione può sorridere sul fronte del Dop e Igp made in Italy, da difendere ora più che mai per il danno di immagine subito.


Agroalimentare, la Regione ancora al top per numero di eccellenze Dop e Igp

L'Emilia Romagna si conferma al top dell'agroalimentare made in Italy di qualità, con tre province sul podio per impatto economico dei prodotti Dop e Igp. Parma occupa ancora una volta il primo posto, davanti a Modena e Reggio Emilia. Sono questi i dati diffusi dal Rapporto di Ismea-Qualivita del 2019 sull'analisi dei valori economici e produttivi delle produzioni agroalimentari e vitivinicoli.

Il valore delle Dop e Igp agroalimentari valgono circa 3 miliardi di euro, a cui vanno sommati 394 milioni di euro per il settore vino.

"Questi numeri ribadiscono l'eccellenza del nostro sistema agroalimentare – sottolinea l'assessore all'Agricoltura Alessio Mammi viene riconfermato il successo di un modello produttivo che punta sulla qualità di filiere e prodotti, apprezzato e conosciuto in tutto il mondo. Ed è proprio per questo, sopratutto oggi, che le nostre produzioni vanno difese da ingiustificati blocchi o dall'introduzione di richieste di ulteriori controlli collegati al Coronavirus, perchè le merci non sono pericolose e devono poter circolare liberamente".

Parma presenta una produzione per il food pari a quasi 1,4 miliardi di euro, seguito da Modena (681 milioni di valore) e Reggio Emilia (616 milioni). Fra i prodotti principali ci sono il Parmigiano Reggiano (1,4 miliardi), il Grana Padano (1,27 milioni) e il Prosciutto di Parma (824 milioni).


Coronavirus, richieste misure urgenti dal mondo agricolo

Sono tre le richieste al Governo da parte della Regione Emilia Romagna per combattere i contraccolpi del Coronavirus sul settore agricolo.
Il primo è l'innalzamento dal 50% al 70% dell'anticipo degli aiuti della Domanda unica Pac 2020 e dal 75% all'85% per le misure a superficie del Psr 2014-2020; il secondo è l'attivazione degli ammortizzatori sociali in deroga per i dipendenti delle imprese agricole e del settore dell'agriturismo, sia a tempo determinato che indeterminato; in terzo luogo la sospensione dei versamenti fiscali e del pagamento delle rate dei mutui bancari e dei relativi interessi.

"A fronte di una crisi che sta mettendo in difficoltà l'intero comparto, con gravi ripercussioni anche per l'export del nostro made in Italy – spiega l'assessore regionale Mammi – l'imperativo è la rapidità d'intervento, per questo ci siamo attivati subito individuando misure che devono essere applicate su tutto il territorio regionale. E' assolutamente necessario realizzare una forte campagna di comunicazione a sostegno del made in Italy per ribadire in modo chiaro che il virus non passa attraverso le merci".