Puglia, dove prevale il segno meno
Sulla piazza di Bari c'è solo il segno meno rispetto ai valori della settimana precedente. Perdono terreno i finocchi, che scendono a 0,33 euro al chilogrammo (-13,3%), l'indivia ricca cala a 0,53 euro (-8,7%), mentre la lattuga cappuccio perde l'11, 8% e passa di mano a 0,38 euro al chilogrammo. Stessa variazione negativa e stesso prezzo medio per la lattuga gentile. La lattuga iceberg prezza invece 0,73 euro e perde il 12,1%, la lattuga romana spunta 0,43 euro, ma è in perdita e del 10,3%. Non si salvano i sedani da costa verdi: perdono il 13,3% e si attestano a 0,33 euro al chilogrammo.Da Brindisi giungono segnali contrastanti: se i carciofi di tipo catanese perdono il 22,2% rispetto alla settimana precedente calando a 0,18 euro, i cavolfiori registrano un rialzo del 4,2% e toccano 0,63 euro al chilogrammo. Sempre sulla stessa piazza, i finocchi calano del 15,4%, toccando 0,28 euro al chilo.
E' di ben dieci referenze diverse il paniere di prodotti ortivi per i quali Ismea rileva il prezzo all'origine sulla piazza di Foggia. Qui tutti i principali prodotti dell'agricoltura della capitanata presentano prezzi in picchiata, con l'eccezione della lattuga romana che guadagna il 6,7% e rilevata a 40 centesimi al chilogrammo. Il prodotto che cala di più è il carciofo di tipo catanese, che perde il 25% sulla settimana precedente ed è stimato ad euro 0,15 al capolino. Le perdite non sono comunque mai inferiori al 6,7% e riguardano in prevalenza le lattughe, mentre cali più pronunciati su questa piazza si osservano per cavolfiori (-12,5), lattuga iceberg (-13,8%) e finocchi (- 16,7%). Gli spinaci ricci di prima qualità, invece, alle condizioni di "franco mercato produzione" perdono il 10,9% e si attestano a 1,23 euro al chilogrammo di prezzo medio.
Mercati contrastati a Taranto: mentre i cavolfiori guadagnano sulla settimana precedente il 10,5%, attestandosi a 0,53 euro al chilogrammo, i finocchi perdono il 16,7%, toccando 0,25 euro.
Basilicata, Calabria e Sardegna danno segnali di stabilità
In Calabria, sulla piazza di Crotone, dove tiene ancora banco il problema della siccità, i finocchi restano stabili sulla settimana precedente a 0,40 euro al chilogrammo.E stabilità si rinviene ancora anche in Sardegna, sulla piazza di Sassari, dove il carciofo spinoso sardo conferma 0,15 euro a capolino della settimana precedente. Sul mercato dell'isola prezzi stabili a 0,75 euro al chilogrammo anche per i cavolfiori.
Nel metapontino Ismea invece registra prezzi stabili sia per i cavolfiori, attestati a 0,48 euro, che per l'indivia riccia, prezzo 0,60 euro.
Sicilia, tra cali e impennate ugualmente vertiginosi
In Sicilia, i prezzi all'origine delle ortive - tutti alle condizioni di "franco mercato produzione" - sulla piazza di Vittoria compongono un quadro molto complesso. Si va dai cetrioli di serra che in una settimana perdono il 40% del valore, crollando a 0,45 euro al chilogrammo, alle melanzane lunghe di serra, che nella stessa settimana guadagnano lo stesso 40% di valore attestandosi ad 1,05 euro al chilogrammo, mentre permangono stabili i valori delle melanzane tonde di serra, attestate a 0,55 euro al chilogrammo.Nel segno della stabilità ci sono i fagiolini di serra tipo boby, che continuano a spuntare 4,75 euro al chilogrammo, i peperoni colorati di serra (1,55 euro), i peperoni verdi (0,45 euro) e i pomodori di serra ciliegini (1,15 euro). Si attestano allo stesso prezzo dei ciliegini i pomodori lisci di serra, che invece si segnalano in rialzo del 9,5%. Perdono invece terreno i pomodori rossi tondi lisci a grappolo (-13,0). Cali a due cifre anche per le zucchine di serra, sia chiare (-13,3%) che scure (-22,2).