"Ho creduto fin dal primo giorno - fa subito presente Centinaio - nel binomio agricoltura e turismo, sull'abbinamento made in Italy e valorizzazione del territorio"; tanto che - osserva il ministro, parlando del marchio 'Italia' - "per me non ci deve essere tanta differenza tra un Armani e un prosciutto".
L'agricoltura è "il settore che quest'anno è cresciuto di più; questo dimostra che siamo sulla strada giusta. Vogliamo continuare a difendere la nostra agricoltura, prodotti locali, il made in Italy, le nostre aziende ed i risparmiatori, combattendo anche e soprattutto in Europa. Occorre continuare a promuovere il 'Sistema Italia' in giro per il mondo perché il brand 'Italia' funziona sia nell'agricoltura che nel turismo. Ascoltare. Sostenere. Intervenire dove necessario. E migliorare. Per far tornare l'Italia al centro delle politiche internazionali".
L'agricoltura infatti secondo il ministro anche nei periodi di crisi riesce a far registrare sempre il segno positivo; viene ritenuto un settore "primario" che lavora quotidianamente e "tiene alto il Pil del paese".
E a proposito di sfide, Centinaio guarda avanti, ai prossimi passi. E così per la Xylella - una di quelle questioni "aggredite" grazie al decreto Emergenze (con 150 milioni per la rigenerazione delle zone colpite in Puglia) - derubricata dal ministro come un problema rimasto "in sospeso", chiederemo "ai commissari europei come ultimo atto della loro esperienza nell'attuale esecutivo Ue la garanzia dei fondi promessi all'Italia per risolvere il problema".
Sul vino invece - settore in cui l'Italia deve diventare punto di riferimento, una "superpotenza" non soltanto per le esportazioni ma anche per il turismo - fa presente che "l'obiettivo del prossimo anno è varare il più velocemente possibile il decreto sul funzionamento dell'Organizzazione comune di mercato".
Per il problema del glifosate nel grano, il ministro racconta di aver riunito "per la prima volta intorno a un tavolo l'intera filiera del grano e della pasta, per rilanciare il comparto e mettere la produzione nazionale nelle condizioni di soddisfare la domanda dell'industria di prima trasformazione; questo per ridurre la necessità del ricorso alle importazioni, con 20 milioni per il rinnovo dei contratti di filiera nel 2019".
Tra i tanti punti su cui si è fatto un bilancio, questo è stato per esempio anche un anno di controlli: 54mila quelli effettuati dall'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentare (Icqrf), di cui 40mila ispettivi e 14mila analitici, 25mila operatori ispezionati, 53mila prodotti controllati, 561 interventi fuori dai confini nazionali e sulla rete.
Infine Centinaio prende in considerazione la necessità di definire uno strumento per eliminare il capolarato, facendo presente che è una di quelle cose di cui si parla poco durante l'anno ma che poi d'estate acquista importanza; è per questo che "l'obiettivo è abbatterlo completamente", tanto che a margine del Consiglio dei ministri sarà un tema di cui si parlerà con i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio che "hanno sempre mostrato grande attenzione sull'argomento".
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