Tra queste quella di Coldiretti, che ha sottolineato l’esigenza di incrementare e meglio articolare gli aiuti verso i frantoi oleari coinvolti in Puglia nella crisi della produzione olivicola determinata dall’espandersi della Xyella fastidiosa, rafforzata dall’evento delle gelate di febbraio-marzo 2018. La malattia ha minato profondamente l’intero tessuto produttivo olivicolo e oleario del Salento – ha ricordato Coldiretti Puglia - con una perdita progressiva della produzione lorda vendibile dai 50 milioni di euro della campagna 2016-2017 ai 300 milioni di euro della campagna 2018-2019. I frantoi cooperativi, aziendali e industriali, hanno registrato un calo significativo del quantitativo di olive molite del 50% nella campagna 2016- 2017, del 75% nella campagna 2017-2018 e del 90% nella campagna 2018-2019, con l’equivalente crollo del fatturato e la riduzione del personale impiegato del 90%, oltre al danno stimato per difetto al patrimonio olivetato di 1,2 miliardi di euro.
“Serve un impegno risoluto per salvare la filiera dell’olio extravergine di oliva, sostenendo i frantoi salentini in grave crisi di liquidità e accompagnandoli nel percorso di rottamazione parziale o totale degli impianti. Nel Piano anti Xylella del ministro Gian Marco Centinaio, approvato il 13 febbraio scorso in Conferenza Stato-Regioni, è stato dato spazio al sostegno dell’ammodernamento degli impianti di molitura e a supporto della rottamazione parziale o totale degli impianti, per le aziende che vogliono dismettere o riconvertire l’attività, come richiesto da Unaprol e Coldiretti al tavolo con il ministro Centinaio”, ha esordito il vicepresidente nazionale di Coldiretti, David Granieri, in audizione in Commissione Agricoltura del senatore sul decreto emergenze.
Sono 491 i frantoi operanti nel Salento, di cui 251 in provincia di Lecce, 143 a Brindisi e 97 a Taranto, e qualunque misura si andrà a definire per sostenere le realtà della provincia di Lecce, dove lo scenario è apocalittico e i frantoi non hanno più olive da molire, potrà essere replicato e messo a patrimonio comune anche delle realtà operanti nelle altre province pugliesi.
“La metà dei frantoi pugliesi operano nell’area salentina tra le province di Lecce, Brindisi e Taranto – ha aggiunto il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia – e non hanno mai avuto bisogno di assistenzialismo. Vivono una condizione apocalittica, basta farsi un giro in Salento, hanno assoluta necessità di una moratoria sui mutui, per garantirne la sopravvivenza, sono necessarie misure ad hoc che prevedano integrazioni al reddito per 5 anni per le aziende di trasformazione che dimostrino di restare attive e produttive e interventi economici a supporto della rottamazione parziale e totale degli impianti, per i frantoi che vogliono dismettere o riconvertire l’attività. La rigenerazione del settore dell’olio extravergine salentino passa dai reimpianti che gli olivicoltori vogliono immediatamente attivare e dai frantoi che devono molire”.