Con 63 nuovi ritrovamenti di piante infette nell'area tampone – nel Nord della provincia di Brindisi, molte di queste rappresentano probabili nuovi focolai nel cuore dell'area più avanzata verso la provincia di Bari, anche se la direzione presa sembra evitare la piana degli olivi secolari, per puntare verso le aree interne.
E i nuovi ritrovamenti sono dove già le misure di contenimento ed eradicazione sono quelle più energiche: e forse è necessario fare ancora di più. A cominciare dalla revisione della zonizzazione delle aree tampone e indenne.
A renderlo noto dalla sua pagina Facebook, come ormai di consueto, è il gruppo di lavoro del sito www.infoxylella.it , costituito da un gruppo di agronomi impegnati nei monitoraggi, sulla base dei dati ufficiali registrati sul sito dell'Agenzia regionale per l’irrigazione la forestazione di Regione Puglia www.emergenzaxylella.it e aggiornati al 31 ottobre 2017.
"Arriva oggi – scrivono il 31 ottobre 2017 gli esperti di Infoxylella - dopo quelli del 25 settembre e del 17 ottobre scorso, il terzo aggiornamento dei risultati del nuovo monitoraggio 2017. Compaiono sul portale regionale Emergenza Xylella, 12 certificati di analisi Selge aggiornati al 30 ottobre con 63 nuove piante infette".
Secondo Infoxylella, le piante si trovano così distribuite sull'area tampone: 1 a Cisternino, 8 ad Ostuni, 16 a Carovigno e 38 a Ceglie Messapica. Tutti comuni dell'area nord della provincia di Brindisi.
"La pianta di Cisternino, un olivo nelle vicinanze del paese, è il ritrovamento più avanzato verso nord, con un ulteriore salto di 4 km dal precedente ritrovamento nello stesso agro e ormai ad appena 4,5 km dal confine dell'attuale zona indenne (posta in agro di Locorotondo, in provincia di Bari) – sottolineano da Infoxylella.
Nella nota inoltre si afferma: "Nella maggioranza dei casi sembra trattarsi di nuovi focolai, la cui disposizione geografica sembra indicare una derivazione dal focolaio di Oria, la cui eradicazione, programmata oltre due anni fa, non fu portata a termine.”
Gli agronomi di Infoxylella sulla direzione presa dall'infezione scrivono: "Con l'unica eccezione di un olivo infetto a Costa Merlata, potenzialmente correlata ai focolai in agro di Carovigno, attualmente la direttrice di avanzamento dell'epidemia sembra risparmiare la piana degli olivi monumentali lungo la costa adriatica, concentrandosi nelle aree più interne".
"Alla luce di questo ulteriore aggiornamento è auspicabile una revisione profonda ed urgente, a 5 mesi dall'avvio del nuovo ciclo della sputacchina, dell'intera strategia di contenimento dell'epidemia" concludono.