“Finalmente si parte – sottolinea con soddisfazione l’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero – rispettando gli impegni assunti con l’approvazione ufficiale del Psr a fine ottobre e dopo la costituzione del comitato di sorveglianza, meno di un mese fa. I due primi bandi centrano obiettivi essenziali per l’agroalimentare piemontese e il suo sviluppo: da una parte gli investimenti per l’ammodernamento delle aziende, necessario per tenere il passo della concorrenza e valorizzare l’eccellenza dei nostri prodotti, dall’altro il sostegno agli investimenti effettuati dai giovani, fondamentale per il futuro della nostra agricoltura. Abbiamo puntato su principi di maggiore semplificazione e rigore, nonché sull’esclusione delle pratiche le cui dichiarazioni non sono corrispondenti ai criteri”.
Dai criteri dei bandi, si evince una maggiore attenzione per la semplificazione e la qualità degli investimenti. Ci sono più bandi programmati, quattro a distanza di un anno, in modo così da pianificare gli investimenti. Un’altra novità è l’introduzione di un punteggio minimo di ingresso, grazie al quale sarà possibile selezionare la qualità dei progetti presentati, senza alcun scorrimento di graduatorie. Infine, molto importante, la suddivisione del budget tra montagna e resto del territorio, con l’obiettivo di tutelare le aree e il tessuto imprenditoriale più fragile. Per quanto riguarda il massimale di investimento, la soglia per ogni singola azienda è fissata in 250mila euro, 50mila in più rispetto alla precedente programmazione.