Dall'11 al 14 maggio 2016 si terrà la seconda edizione di Seeds&Chips, la prima fiera internazionale per chi fa innovazione in agricoltura.

Ci saranno startup, ma anche grandi aziende e finanziatori”, spiega ad AgroNotizie Marco Gualtieri, ideatore dell'evento e ospite dell'Open Summit di StartupItalia. “Saranno quattro giorni di incontri e discussioni, in cui imprese agricole, ricercatori, istituzioni e aziende del food e del tech si incontreranno per confrontarsi e per condividere esperienze e opportunità”.

Un'occasione per gli agricoltori, ma anche per l'Italia. L'evento si terrà infatti ad un anno da Expo 2015, l'evento che ha puntato i riflettori sul sistema agroalimentare italiano che rappresenta una parte importante della nostra economia, ma che può crescere ancora.

Partiamo dall'inizio. Gualtieri, che cos'è Seeds&Chips?
“E' una fiera internazionale che vuole raccogliere le migliori idee innovative nel campo dell'agroalimentare e dell'enogastronomia. L'anno scorso si è tenuta la prima edizione che ha visto presenti decine di aziende provenienti da tutto il mondo. L'anno prossimo replicheremo, dall'11 al 14 maggio, al MiCO, Milano Centro Congressi”.

Perché ha deciso di chiamare l'evento Seeds&Chips?
“Ho scelto questo nome perché mette insieme i 'seeds', cioè i semi, e i 'chips', i microprocessori. È un accostamento che vuole creare un legame tra il mondo dell'agricoltura e quello della tecnologia e dell'innovazione”.

In che modo l'innovazione può modificare la filiera agroalimentare?
“Dal campo alla tavola, lungo tutta la catena di valore, la Rete e i device, come i sensori o gli smartphone, possono portare cambiamenti radicali nel modo di coltivare, trasformare gli alimenti e distribuirli”.

Perché per l'Italia è necessario innovare?
“Jeremy Rifkin diceva che se non si innova domani si è morti ieri. Questa è una verità assoluta con cui dobbiamo fare i conti. Innovare significa produrre un cibo migliore, utilizzando meno risorse, tutelando la biodiversità e producendo un giusto reddito per gli agricoltori”.

C'è un legame tra Seeds&Chips ed Expo?
“Il legame c'è ed è profondo. Noi abbiamo aperto i battenti un mese e mezzo prima dell'Esposizione universale e in qualche modo abbiamo fatto da apripista. Ora vogliamo raccogliere il testimone di un tema cruciale per il futuro dell'umanità e dell'Italia”.

Quali sono gli elementi che trasformeranno l'agricoltura nei prossimi anni?
“La svolta è l'agricoltura di precisione: produrre di più con meno risorse. Utilizzare i sensori in campo, i droni, le immagini satellitari, ma anche smartphone e tablet per dare alle piante, zolla per zolla, ciò di cui hanno bisogno”.

Qual è il lato economico di questo processo di innovazione?
“L'agricoltura è una parte importante della nostra economia ed è legata all'agroalimentare, una delle colonne portanti del made in Italy. Innovare e migliorare i processi produttivi è essenziale. Le do un dato: l'acquaponia, l'idroponia e l'aeroponia hanno raccolto negli Usa 5 miliardi di fondi provenienti dai venture capital. Risorse enormi. L'Italia non può rimanere indietro”.

Molti sondaggi tra gli agricoltori rivelano che c'è grande interesse per l'innovazione, ma poco trasferimento tecnologico in campo. Come si può spingere le aziende agricole a mutare approccio?
“Prima di tutto bisogna spiegare bene agli agricoltori quali sono i vantaggi che una innovazione può portare. Teniamo però conto che l'agricoltura di precisione è nata recentemente, nel 2010. Ci vuole tempo, ma il ricambio generazionale all'interno delle aziende agricole incentiverà enormemente questo cambiamento di mentalità”.
 

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