Nella tarda serata di ieri è giunta la preoccupata reazione del ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina, che ha annunciato ricorso al Consiglio di Stato, e il commento più rassicurante del presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele. A ben vedere, sembra quasi che l’attuazione del Piano d’interventi possa continuare su basi volontarie e negoziali.
"Esprimo grande preoccupazione per lo scenario che si apre dopo la decisione del Tar del Lazio. Rischiano di essere vanificati gli sforzi fatti fin qui dagli agricoltori pugliesi e dalle varie istituzioni, mettendo in pericolo anche i territori non colpiti dalla diffusione del batterio - ha esordito Martina, che ha aggiunto: "Nelle prossime ore presenteremo un appello al Consiglio di Stato e chiedo ai proprietari dei terreni di continuare nella lotta all'insetto vettore. Proprio i risultati ottenuti in queste settimane, con un'imponente mobilitazione, ci hanno consentito di arrivare a Bruxelles e fare in modo che la decisione di abbattere piante sane per 100 metri di raggio attorno a quelle infette fosse limitata alla sola zona cuscinetto, dove al momento non ci sono focolai, ad esclusione di quello di Oria".
Il ministero, secondo Martina, continuerà "col massimo impegno a contribuire alla gestione di un'emergenza che non ha precedenti, con gli obiettivi prioritari di impedire alla Xylella di espandersi a nord della zona colpita e di stare al fianco delle aziende danneggiate. Chiedo a tutti di fare la propria parte per salvaguardare l'olivicoltura pugliese".
Più ottimistica la posizione di Coldiretti Puglia, espressa dal presidente Gianni Cantele e comunque in linea con quella del ministro: “La sospensiva del Tar Lazio consentirà al Commissario Silletti di adeguare il Piano per l’emergenza Xylella fastidiosa alle nuove indicazioni comunitarie del 28 aprile scorso e renderlo maggiormente rispondente a novità, istanze e legittime problematiche del tessuto produttivo e dell’ambiente della Puglia. Gli agricoltori hanno reagito con grande senso di responsabilità, mettendosi a disposizione per attuare le buone pratiche agronomiche anche in aree pubbliche e demaniali. Già, per esempio, l’aver portato a termine l’80% delle buone pratiche dovrà necessariamente comportare un ridimensionato sostanzioso dei trattamenti insetticidi, come già richiesto al Commissario, e la modifica della lista delle piante ospiti ci auguriamo porti a salvare dalla distruzione le migliaia di querce salentine”.
“A prescindere dalla sospensiva del Tar, in Puglia dovremo continuare a salvaguardare il territorio – aggiunge il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – portando a termine le buone pratiche sia nelle aree private che pubbliche, perché sono attività che migliorano lo stato di salute di alberi e terreno. Del resto già ieri abbiamo presentato al Commissario Silletti le nostre proposte per il controllo della sputacchina come l’impiego di sostanze biologiche e biodinamiche, e reti anti-insetto per salvare alberi e piante che così potremmo evitare di distruggere. Urgente a questo punto incontrare nuovamente il Commissario per ridisegnare il Piano con la coalizione #pattoperilterritorio, recentemente costituita da Coldiretti Puglia con le Op e tante associazioni.”