Il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, ha avuto parole di elogio per il presidente. “Conosco Domenico Scarpellini da pochi mesi, ma ho subito trovato in lui un interlocutore di grande capacità, aperto, attento ad ascoltare. Lo ringrazio di cuore per il grande lavoro che ha svolto per la fiera e per il sistema ortofrutticolo nazionale”.
Poco prima Martina aveva inaugurato la fiera affermando che “stiamo lavorando a un progetto agroalimentare nazionale di medio periodo che metta in rete le diverse ‘agricolture’ presenti in Italia. Macfrut rappresenta un tassello fondamentale nella crescita del settore agroalimentare a livello nazionale e i numeri di questa edizione ne sono la conferma”.
“Allo stesso tempo - ha proseguito il ministro – occorre continuare il percorso di aggregazione delle imprese a livello commerciale, anche per dare più peso alle esportazioni. A questo proposito abbiamo dei progetti già avviati. Quello ortofrutticolo è un comparto straordinario che rappresenta il 20% produzione agricola, 11 miliardi di fatturato. Stiamo attraversando molte difficoltà, ma dobbiamo valorizzare i nostri punti di forza per avere prospettive di ripresa. Dalla crisi si può uscire rafforzati”.
Fra gli altri punti al centro dell’attenzione del ministro ci sono “nuovi strumenti per la promozione dei consumi di ortofrutta e una riflessione precisa e aggiornata in ambito europeo per la gestione delle crisi. Una crisi come quella di pesche e nettarine doveva essere affrontata dall’Unione europea con più celerità”.
Tiberio Rabboni, assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna, ha affermato che “dobbiamo decidere tre cose da fare immediatamente: cambiare la gestione Ocm in situazione di crisi, utilizzare meglio le risorse europee dedicate alle Op e costituzione di un fondo mutualistico per garantire un reddito minimo ai produttori nelle annate negative”.
Presentato il progetto "Frutta nelle Scuole"
Il monitoraggio del programma “Frutta nelle Scuole 2013/2014", che in Italia riguarda 9.018 plessi scolastici (4.141 scuole) per un totale di circa 1,5 milioni di bambini delle scuole primarie/elementari, conferma “numeri” di tutto rispetto che evidenziano un grande e crescente apprezzamento da parte di scuole, famiglie e degli stessi bambini.
Secondo le indagini campionarie (20 mila questionari) svolte dall’Ismea, presentate dal ricercatore Patrizio Piozzi, oltre il 60% dei bambini intervistati ha imparato, grazie al Programma, che consumare più frutta e verdura nel corso della giornata fa bene. Il 63% dei bambini dichiara di consumare più frutta da quando la loro scuola ha cominciato a partecipare a Frutta nelle Scuole, mentre per la verdura la percentuale scende al 46%; di questi il 23% consuma molta più frutta e verdura rispetto a quanto ne consumava prima. Il giudizio dei bambini nei confronti del Programma è sostanzialmente unanime: il 91% vorrebbe ripeterlo anche il prossimo anno scolastico.
Consumi: a caccia di prodotti buoni ed economici
Un’indagine Coldiretti presentata in fiera ha evidenziato che i consumatori cercano frutta a minor costo, stanno evitando le primizie fuoristagione, vanno a caccia dei punti vendita più economici. Il 16 per cento degli intervistati ha dichiarato di evitare esplicitamente i prodotti che costano di più come ciliegie e frutti di bosco. Ad ogni modo, il 68 per cento delle famiglie intervistate ha dichiarato che la crisi ha ridotto il budget da dedicare a frutta e verdura.
Macfrut fra Università e ricerca
Al workshop sul Tecnopolo universitario come fulcro della ricerca, è emerso la necessità di un monitoraggio delle esigenze delle imprese e di una maggiore concentrazione delle risorse destinate alla ricerca, al momento fortemente polverizzata. E allo stesso tempo l’industria di trasformazione medio-piccola cerca innovazione anche se spesso non ha le idee chiare sulle proprie esigenze. E’ necessaria l’integrazione delle diverse competenze della filiera dell’ortofrutta, sia di chi si occupa della materia prima, sia di chi si occupa della fase finale, cioè dalla coltivazione fino al confezionamento, così come capire a livello nutrizionale il reale valore dei prodotti.
Consegnato Premio Macfrut
Nel corso della mattinata è stato consegnato il Premio Macfrut 2014 assegnato a personalità che si impegnano a favore dell’ortofrutticoltura: quest’anno è andato a Walther Faedi direttore del Cra - Unità di ricerca per la frutticoltura (Forlì), uno dei massimi esperti del miglioramento genetico della fragola.
La Russia vuole tecnologia
“Il Cermac ha riscontrato che i piccoli-medi operatori emiliano-romagnoli di macchine e tecnologie agricole non riescono ad offrire un livello di servizi post vendita (assistenza post vendita e gestione dei pezzi di ricambio) tale da soddisfare i clienti russi. Da qui è nata l’idea di realizzare uno studio di pre-fattibilità per valutare i costi e le risorse necessarie per poter avviare una piattaforma comune di servizi tecnici post-vendita in loco” ha dichiarato Paolo Montesi, di Unioncamere Emilia Romagna. Con l’embargo sull’ortofrutta europea, la Russia ha e avrà in futuro una necessità sempre maggiore di adeguare le tecnologie all’agricoltura moderna, come ha potuto verificare il Guglielmo Costa dell’Università di Bologna che, nell’aprile del 2014, ha partecipato ad un seminario tecnico-scientifico nella regione di Krasnodar, dove vengono coltivati circa 35 mila ettari a frutteto (in particolare mele e pere), pari al 20% della superficie nazionale dedicata alla frutticoltura.
“Gli agricoltori russi hanno bisogno di aumentare la possibilità di stoccare i loro frutti, nonché di aumentare gli impianti. I maggiori gap esistenti sono legati al packaging ed alla conservazione del prodotto” ha dichiarato Enrico Turoni, presidente di Cermac.
Video marketing per la mela rossa di Cuneo
La mela rossa Igp di Cuneo si diffonde con un’applicazione per smartphone, presentata in anteprima durante un convegno a Macfrut: sul telefonino si potranno vedere le video ricette con la mela rossa, ricette create da 50 esercizi della provincia di Cuneo.
Filo diretto Italia Brasile
Una delegazione di 11 operatori della IV gamma brasiliana aderenti all'Istituto brasiliano dell'orticoltura Ibrahort è protagonista in questi giorni di un tour tra alcune aziende emiliano romagnole per apprendere le tecniche di produzione, lavorazione e confezionamento. L'iniziativa, organizzata da Bre Archimede Salerno, agenzia per la Cooperazione Internazionale che da 20 anni opera per la Commissione Europea nella realizzazione di progetti di sviluppo rivolti all'America Latina, è stata coronata ieri mattina al Macfrut da un seminario intitolato "Internazionalizzazione ed innovazione tecnologica nella filiera orticola tra Italia e Brasile".
Sono intervenuti Carlos Schmidt, presidente Ibrahort, Giancarlo Colelli, della Facoltà di Agraria dell'Università di Foggia, che collabora al progetto rientrante nell'ambito del programma Al Invest e Achille Bianchi, presidente di Bre Archimede Salerno.
La IV gamma, è stato detto, è un settore dagli enormi margini di sviluppo, in Brasile: solo il 3% dei consumatori, infatti, acquista prodotti pronti al consumo.
Giovedì 25 settembre, il programma dei convegni
Ricco il programma convegnistico della giornata di oggi, giovedì 25 settembre, che si apre alle 9.30 (sala Europa) con uno degli appuntamenti più attesi di Macfrut: la terza conferenza del Word food research ad innovation forum, verso Expo 2015 Milano. Il titolo su cui ruoterà il convegno è “Tecnologie e modelli per una nutrizione corretta”. Al centro della riflessione il rapporto che lega salute e benessere al consumo di ortofrutta in una prospettiva globale. Il corretto consumo di frutta e verdura è uno dei più importanti presupposti per una dieta equilibrata e un elemento chiave per preservare nel tempo salute e benessere. Non a caso, accanto all’ormai celebrata dieta mediterranea, si affiancano nuovi stili alimentari, come quelli suggeriti dalla nordic diet, la dieta nata nei paesi del Nord Europa, che incentiva il consumo di frutta e verdura.
Sempre la mattina, alle 9,30 (sala Verde), la rivista di Frutticoltura (Edagricole-New Business Media) insieme al Cra e all’Università di Bologna, organizza un convegno sulle Prospettive della frutticoltura italiana nel contesto europeo e internazionale. Alle 10 (sala Agricoltura) l’assemblea delle regioni ortofrutticole europee Areflh, mentre il packaging monouso e riutilizzabile sarà al centro dell’attenzione del convegno in sala Gialla (ore 11).
Il pomeriggio (ore 15, sala Europa) si apre con il workshop “Dalla IV gamma ai fresh convenience food: un salto di qualità per il rilancio dei prodotti vegetali freschi pronti”.
Alle 14,30 (sala Verde) talk show sulla biodiversità con esperienze a confronto dalla produzione alla distribuzione. Sempre alle 14,30 (sala Delegazioni) la tavola rotonda su “La Tunisia, un sito strategico per le imprese nel Mediterraneo”. Tecnologia protagonista alle 14 (sala Gialla) con un convegno sulla miniaturizzazione degli apparecchi al servizio dello sviluppo rurale.
Made in Italy: rintracciabile, sostenibile, sicuro. Ma il consumatore lo sa?
C’è poca comunicazione e quella che c’è è poco tarata sulla nazione Italia e sul prodotto italiano. Da qui una riflessione sugli acquisti, su come vengono effettuati da parte dei consumatori, su come vengono sensibilizzati dai produttori, su come arrivano ai banchi della distribuzione.
Il confronto pomeridian - con l'evento organizzato da Image Line - si è tenuto tra produttori agricoli, esperti della comunicazione, organizzazione di produttori, aziende agricole e consulenti tecnici in materia agronoma su varie tematiche diversificate ma collegate tra di loro: dall’utilizzo dei prodotti fitosanitari agli adempimenti burocratici dei produttori, dall’importanza di una comunicazione giusta e mirata alla sensibilizzazione anche da parte degli stessi produttori italiani per tenere testa ai mercati e alla concorrenza estera.
Secondo l’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) l’Italia presenta uno 0,3% di irregolarità rispetto all’1,5% della media europea rispetto al controllo residuale dei prodotti fitosanitari.
“Manca la consapevolezza del consumatore rispetto al made in Italy – ha detto il docente di marketing Roberto Della Casa -: solo il 56% degli italiani sa cosa sono le sigle Dop (denominazione origine protetta) e le Igp (indicazione geografica protetta). Una scarsa attenzione confermata anche nei consumi di spesa. Gli effetti del reddito sulla spesa incidono paradossalmente poco, in tempo di crisi, se si considera che a fronte di un calo di acquisto di prodotti a lunga durata negli ultimi dodici mesi, vedi elettrodomestici, il calo di acquisti nel settore agroalimentare è stato praticamente lo stesso: un 12% per la spesa di tecnologia a fronte di un 11,5% dei prodotti dell’ortofrutta. Vale a dire che l’attenzione alla salute vale meno di un telefonino”.