La Commissione ha spiegato che la decisione è dovuta ad un "aumento sproporzionato di richieste per alcuni prodotti" e ha altresì precisato che è allo studio un sistema di sostegno alle produzioni più mirato.
"La Commissione europea si impegna a sostenere quei produttori che hanno perso un importante mercato a causa delle misure russe - ha precisato il commissario all'Agricoltura, Dacian Ciolos -. Presenteremo un nuovo regime nei prossimi giorni, più mirato ed efficiente e che proseguirà sul percorso avviato".
Il 18 agosto la Commissione aveva messo in campo misure di emergenza, pari a 125 milioni di euro per finanziare i ritiri (per la distribuzione gratuita o altre destinazioni) e la mancata raccolta dei prodotti deperibili (frutta e verdura) a causa dell'embargo imposto dalla Russia, destinati per un massimo di 82 milioni di euro a mele e pere e per 43 milioni a pomodori, carote, cavoli, peperoni, cavolfiori, broccoli, cetrioli e cetriolini, funghi, mele, pere, prugne, frutti di bosco, uva da tavola fresche e kiwi. Con un contributo più elevato per i membri di Organizzazioni di produttori.
Immediata la reazione dell'Italia che, attraverso il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, anche in qualità di Presidente di turno del Consiglio, ha inviato un messaggio al Commissario europeo Ciolos.
Martina chiede di "superare immediatamente lo stop agli aiuti affinché ci sia una risposta concreta per le imprese che non possono tollerare ulteriori ritardi, sottolineando la necessità di intervenire in modo tempestivo per non causare ulteriori danni al settore".