Lo conferma Maurzio Servili dell’Università di Perugia e coordinatore scientifico di un pool di esperti di diverse università italiane sostenuto da Unaprol, nel citare "altri prodotti ottenibili dall’estrazione meccanica degli oli vergini di oliva, quali l’acqua di vegetazione e la sansa vergine”.
I risultati di questi studi sono emersi a Puegnago del Garda (Bs) durante il tradizionale appuntamento “La filiera olivicola lombarda e le nuove sfide per tutelare prodotto e territorio” di Aipol, organizzazione di operatori olivicoli della Lombardia aderente ad Unaprol.
Per quanto riguarda l’acqua di vegetazione sono state messe a punto tecnologie di recupero dei composti fenolici bioattivi in esse contenuti. Queste sostanze sono state testate nella produzione di alimenti funzionali per produrre nuovi prodotti ricchi di sostanze fenoliche bioattive: yogurt, formaggi, salse di pomodoro.
Altri studi per la valorizzazione dei composti fenolici separati dalle acque di vegetazione hanno sfruttato le loro proprietà antiossidanti ed antimicrobiche al fine di utilizzarli quali additivi alimentari di origine naturale. In questo contesto sono stati prodotti oli da frittura arricchiti di sostanze fenoliche in grado di aumentarne la stabilità all’ossidazione e la conseguente qualità degli alimenti fritti prodotti.
Un altro aspetto relativo all’utilizzo di queste sostanze ha riguardato l’addizione ad insaccati freschi e stagionati di suino con lo scopo di ridurre e/o sostituire i nitrati quali sostanze chimiche stabilizzanti.
L’utilizzo degli estratti fenolici dell’acqua di vegetazione ha permesso di aumentare la stabilità ossidativa degli insaccati riducendo al contempo la crescita di possibili microorganismi patogeni nel corso della conservazione e stagionatura di tali prodotti.
Le sanse di olive una volta denocciolate sono state utilizzate nell’alimentazione zootecnica previa essiccamento o insilaggio, quali fonti di fibra, acidi grassi nobili e sostanze fenoliche bioattive.
I risultati ottenuti sul latte ovino e bovino hanno evidenziato, altresì, un miglioramento qualitativo del latte più ricco di acido oleico, vitamine e sostanze antiossidanti naturali. I risultati ottenuti sulla carne di bovino alimentato con sanse vergini denocciolate hanno permesso di osservare un miglioramento della qualità della carne, in termini sia di composizione del grasso sia della stabilità del colore.
“In conclusione – ha riferito Servili - l’aumento della redditività della filiera olivicola nazionale può passare anche attraverso un più razionale e completo utilizzo dell’oliva, aumentando il ventaglio di prodotti che si possono ottenere".
Olio, più acquisti in Lombardia
Nel 2013 il 16% di tutto l’olio extra vergine acquistato nella Gdo è stato venduto in Lombardia.
Questo dato emerge dall'osservatorio economico di Unaprol, che riporta che il volume delle vendite ha sfiorato i 24 milioni di litri con un corrispondente valore pari a 106 milioni di euro. Il prezzo medio di vendita si è attestato sul livello pari a 4,43 euro al litro.
Tendenza confermata anche nel periodo gennaio-agosto 2014, quando nella Regione si è venduto un +2% di olio rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+2%). I volumi venduti, infatti, si sono attestati su un livello pari a 15 milioni di litri, con un prezzo medio pari a 4,33 euro al litro.
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