Insieme al ministro degli Esteri Federica Mogherini, al ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, a Giuliano Pisapia, sindaco di Milano e all’amministratore delegato Expo 2015 Giuseppe Sala, Paolo Barilla, vice presidente della Fondazione Bcfn, presenterà gli obiettivi dell’Accordo su cibo e alimentazione che verrà sottoposto alla firma dei Paesi partecipanti a Expo 2015. La conferenza viene introdotta dal presidente dell'Ispi Giancarlo Aragona e vede la partecipazione anche di Paolo Magri, vice presidente esecutivo e direttore Ispi, Josè Graziano Da Silva, direttore generale della Fao, Wolfgang Jamann, presidente Alliance 2015 e Carlo Petrini, presidente di Slow Food e membro del Cda della Fondazione Bcfn.
“La nostra speranza è che l’Expo di Milano possa finalmente rappresentare l’occasione per mettere i grandi temi legati al cibo al centro delle agende internazionali” – dichiara Guido Barilla, presidente della Fondazione Bcfn. “L’auspicio è che l’Italia sappia portare avanti questo progetto, giocando un ruolo di leadership attraverso la promozione di un accordo globale sull’alimentazione che metta in primo piano emergenze non più sostenibili, come la lotta alla fame nel mondo”.
I tre macro temi lanciati dal Bcfn in vista di Expo 2015 sono:
• Lotta allo spreco alimentare: abbattimento del 50% entro il 2020 dell’impressionante cifra di 1.3 miliardi di tonnellate di cibo sprecato nel mondo attraverso campagne mirate ad accrescere la consapevolezza del fenomeno e accordi di lungo termine che coinvolgano l’intera catena alimentare a partire dalla filiera agricola.
• Riforme agrarie e lotta alla speculazione finanziaria: un’agricoltura più sostenibile grazie alle limitazioni su chi scommette sul prezzo delle materie prime e all'utilizzo della terra per biocarburanti a base alimentare.
• Lotta all'obesità con il richiamo all’importanza dell’educazione alimentare sin da bambini e alla promozione di stili di vita sani, sull'esempio praticato da Michelle Obama negli Stati Uniti.
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