E’ peraltro un parametro introdotto dal legislatore comunitario come un ‘percorso educativo’ per il produttore, visto che la soglia di etil-esteri si abbasserà gradatamente in tre anni da 40 a 30 ppm; consentendo agli operatori un più agevole phasing in. “In sostanza – ha osservato Rossi – si tratta di un cambio di passo verso un metodo davvero più rispondente a descrivere l’elevato standard della filiera e i requisiti qualitativi dei tanti extravergine italiani”.
Confagricoltura chiede di estendere questo cambio anche alla normativa italiana, per conformarsi così al riferimento comunitario. “Abbiamo una legge in materia che grazie all’indicazione del tenore degli alchil-esteri, doveva tutelare e promuovere la nostra produzione olivicola. Dopo mesi di discussione in Parlamento, è un provvedimento non ancora attuato – ha concluso il presidente di Confagricoltura Mario Guidi –; forse proprio perché non in linea con gli indirizzi comunitari e internazionali come dimostra il regolamento appena varato. Ci auguriamo che si modifichi ora la ‘Legge Mongiello’ secondo il percorso indicato da Bruxelles”.
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Fonte: Confagricoltura