Le indagini svolte dalla task force mostrano che, seppure ci sia stato un decremento nel numero dei casi rispetto al picco verificatosi nei mesi di aprile e maggio scorso, le segnalazioni pervenute al Sistema di sorveglianza nazionale sono ancora oltre l’atteso per l'Italia. L’analisi della tracciabilità delle materie prime utilizzate per i lotti di frutti di bosco contaminati consente di formulare l’ipotesi di una possibile contaminazione all’origine o lungo la filiera di lavorazione e distribuzione delle singole materie prime congelate. Tale ipotesi deve, tuttavia, ancora essere supportata da ulteriori evidenze microbiologiche o epidemiologiche. Sebbene tutti i lotti risultati positivi alle analisi siano stati prontamente ritirati e richiamati dal mercato a tutela della salute dei consumatori, non è escluso che vi siano in commercio altri mix di frutti di bosco surgelati/congelati contaminati, diversi da quelli oggetto di allerta.
E' necessario:
• utilizzare i frutti di bosco surgelati solo per preparazioni portate a 100° (temperatura di ebollizione) per almeno 2 minuti, ad esempio salse o marmellate;
• non impiegare i frutti di bosco crudi per guarnire i piatti (ad esempio la superficie di una crostata, semifreddi, yogurt);
• lavare accuratamente i contenitori e gli utensili usati per maneggiare i frutti di bosco scongelati.
La situazione
I dati delle notifiche pervenute al ministero della salute, integrati con i dati del Sistema epidemiologico integrato dell’epatite virale acuta (Seieva) dell’Istituto superiore di sanità (Iss), mostrano da gennaio 2013, un importante incremento del numero dei casi di epatite A, rispetto agli anni precedenti. A seguito di tale aumento di casi umani di epatite A, osservato soprattutto nelle regioni del Centro-Nord Italia, il ministero della Salute ha attivato una task force composta da esperti del ministero, dell’Istituto superiore di sanità e dell’Istituto zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna (Izslerl), Centro di referenza nazionale dei rischi emergenti in sicurezza alimentare.
Il 23 maggio 2013 il ministero della Salute ha emanato una circolare indirizzata agli Assessorati alla sanità delle Regioni e Province autonome e agli Uffici periferici del Ministero preposti ai controlli all’importazione degli alimenti di origine vegetale, per rafforzare le misure di sorveglianza sui casi e avviare indagini mirate sul territorio nazionale.
Il 26 giugno 2013, è stata, inoltre trasmessa alle Regioni la nota n. 27588, destinata primariamente ai Servizi di igiene degli alimenti e nutrizione, mirata a rafforzare la sorveglianza sulle matrici alimentari e a fornire apposite schede di rilevazione.
Il 29 luglio sono state fornite, con nota n. 32593, ulteriori indicazioni per il controllo ufficiale in frontiera e sul territorio. Tali indicazioni sono utili anche ad orientare l’attività di autocontrollo, responsabilità dell’operatore del settore alimentare.
Il 3 ottobre con nota n. 40408 sono state formulate a tutti gli operatori del settore alimentare ulteriori raccomandazioni circa la produzione e l’utilizzo dei frutti di bosco congelati. È stata anche divulgata la metodica analitica da utilizzare per l’autocontrollo aziendale. Il 14 ottobre presso l’Istituto superiore di sanità è stata inoltre accreditata la metodica Iso/Ts 15216-2.
Il 15 ottobre il ministero della Salute ha incontrato le Associazioni di categoria che rappresentano gli operatori del settore alimentare, per valutare l’efficacia dei sistemi di controllo posti in atto e condividere ulteriori possibili azioni per offrire adeguate garanzie ai consumatori.
Grafico: andamento per mese di insorgenza sintomi delle segnalazioni pervenute al sistema di notifica delle malattie infettive e al sistema Seieva, gennaio-settembre 2013
Leggi l'approfondimento QUI
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Ministero della Salute