Devo ringraziarvi. Se tutti gli incontri fossero come questo risparmierei un sacco di tempo. Ho incontrato tutti gli attori della filiera in un colpo solo, toccando da vicino i problemi del settore. Questa mattina ho parlato di frutta anche con i bambini delle scuole”. E’ di grande soddisfazione il commento del ministro dell’Agricoltura Nunzia Di Girolamo, protagonista a Macfrut. “Se dovessi lanciare un messaggio qui da Macfrut - ha sostenuto De Girolamo inaugurando la rassegna internazionale a Cesena, ieri, mercoledì 25 settembre - direi che dobbiamo mangiare almeno 400 grammi di frutta e verdura al giorno, secondo le raccomandazioni dell’Oms. Perché frutta e verdura fanno bene alla salute, così come mangiare italiano”. L’affermazione di De Girolamo sintetizza l’operato del suo ministero: valorizzare le produzioni italiane favorendo, allo stesso tempo, stili di vita più sani. Dopo aver inaugurato la trentesima edizione di Macfrut, il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali ha incontrato i giornalisti, ha partecipato al Convegno sui rapporti Usa-Ue e ha incontrato operatori e associazioni, oltre a visitare la rassegna.

La De Girolamo ha sostenuto che “Macfrut è una grandissima vetrina per il futuro del settore, e rappresenta un buon esempio: è la dimostrazione che qui il settore ortofrutticolo sa fare aggregazione e l’aggregazione è un modo per avere più risorse ed essere più competitivi sui mercati”, anzi l’esponente del Governo Letta, reduce dai negoziati europei sulla politica agricola, ha invitato gli operatori a fare squadra: “Abbiamo ottenuto molti risultati positivi, rispetto a 3-4 anni fa, possiamo riscrivere la politica agricola italiana ma lo dobbiamo fare assieme, con spirito di squadra, senza distinzione nord-sud”. Dal 2014-2020 arriveranno dall’Europa somme consistenti: “Parliamo di 52 miliardi di euro – ha continuato De Girolamo – e dovremmo essere in grado di utilizzare queste risorse”. Il ministro, intervenendo al convegno “Nuove relazioni tra Stati Uniti e Unione europea: opportunità per il sistema ortofrutticolo” ha detto: “Oggi possiamo festeggiare finalmente le esportazioni di pere e mele negli Stati Uniti, ma dobbiamo riuscire ad abbattere tutte le barriere fitosanitarie, che si frappongono spesso in maniera non equa, per fare in modo che i nostri prodotti raggiungano le tavole di tutto il mondo. Il canale delle esportazioni è sempre stato importante, ma lo è ancora di più in un momento come questo, dove i consumi interni sono in calo”.

Il ministro nel pomeriggio ha incontrato i principali attori della filiera ortofrutticola, alimentare e ambientale. L’incontro, alla presenza del presidente di Cesena Fiera Domenico Scarpellini, è stato introdotto dal presidente della Provincia di Forlì-Cesena Massimo Bulbi. Tra gli interventi, quello di Filippo Tramonti (Consorzio Agrario Adriatico), Renzo Piraccini (direttore generale Apofruit), Fortunato Peron (imprenditore settore frutta) oltre a esponenti del settore avicolo (Stefano Gagliardi) e ippico (Marco Rondoni). A tutti il ministro ha risposto promettendo impegno e interessamento alle problematiche emerse, prima tra tutte quella drammatica dell’occupazione.

Il presidente di Cesena Fiera Scarpellini e il ministro De Girolamo

Al convegno sui nuovi rapporti fra Usa e Ue è stato sottolineato che, dopo anni di divieti, e un lungo lavoro istruttorio, le prime pere e mele italiane sono pronte a partire per gli Stati Uniti d’America: alla fine dell'incontro è stato firmato un protocollo fra Tiberio Rabboni, assessore all’Agricoltura dell’Emilia Romagna e Edwin Kee segretario all’Agricoltura dello Stato del Delaware. Il rapporto più ampio con gli Usa è stato preparato da Cso e Assomela, e porterà fino a mille tonnellate di frutta nella costa orientale Usa: mele dal Trentino e pere dall’Emilia-Romagna. La normativa resta rigida, ma è stata aperta una prima breccia nel “muro fitosanitario”.

Mercoledì pomeriggio a Macfrut la Coldiretti nazionale ha presentato, per la prima volta in Italia, un accordo tra gli agricoltori e i commercianti dei mercati all’ingrosso. Il documento vuole garantire più reddito ai produttori e maggior convenienza ai consumatori, spingendoli a comprare nei mercati sotto casa, siano essi ambulanti o di vicinato. Prezzi alti per i consumatori, retribuzioni ai minimi per i produttori, rincari vertiginosi annidati tra questi due protagonisti. E’ un problema di lungo corso, insostenibile tanto per i cittadini, quanto per gli agricoltori. Ma la Coldiretti non si rassegna e risponde con un rilancio dei mercati generali. Filiera Agricola italiana è il progetto di Coldiretti nato per accorciare i passaggi intermedi tra produttore e consumatore. Questo soggetto ha stretto un accordo con Fedagro (operatori mercati agroalimentari) stabilendo regole precise per frutta e verdura, che non saranno più inviate alla vendita in conto commissione, ma regolate da un listino settimanale concordato tra le parti in tutti i tredici mercati aderenti (da Bologna a Roma, da Udine a Cagliari). In questo modo Fai-Coldiretti vuole garantire anche il rispetto dei tempi di pagamento. L’accordo è solo il primo passo nella ridefinizione delle regole dei mercati, vecchie di almeno 50 anni.

Sempre nella prima giornata di Macfrut, Alimos e Interfel hanno presentato i risultati del primo anno di “Frutta&verdura, scoprila, gustala, sceglila”, la campagna di comunicazione italo-francese cofinanziata dall’Unione europea e, per quanto concerne la parte italiana, dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali. Il progetto, che si pone l’obiettivo di incentivare il consumo di frutta e verdura in un target ampio che comprende bambini, adolescenti, ragazzi e i loro interlocutori adulti più diretti, si sviluppa su un arco temporale complessivo di tre anni con azioni parallele in Italia e in Francia. Bilancio positivo per questo primo anno di attività che riporta dati eccellenti.

Un momento del convegno Coldiretti