La pataticoltura italiana si arricchisce di un nuovo importante strumento, che contribuirà alla ulteriore valorizzazione di questo ortaggio per rendere sempre più efficiente la filiera ed offrire ai consumatori le migliori garanzie sotto il profilo della qualità e della sicurezza alimentare.

L'Osservatorio nazionale della Patata, promosso dal Centro di Documentazione per la Patata di Bologna in collaborazione con le unioni nazionali Unapa ed Italpatate e costituito dai rappresentanti delle maggiori organizzazioni nazionali del settore, operanti nelle aree produttive più vocate del paese: dal Trentino alla Sicilia, passando per Veneto, Emilia Romagna, Lazio, Sardegna, Abruzzo, Campania, Calabria e Puglia solo per citare le regioni più importanti per questa coltura.

"La principale finalità dell'Osservatorio – sottolinea il presidente del Centro di Documentazione per la Patata di Bologna, Luciano Torreggianiè, in sintesi, favorire il confronto tra gli operatori del comparto pataticolo italiano sull'andamento economico del settore e sulle principali problematiche registrate a livello nazionale ed internazionale per individuare obiettivi comuni. Il dialogo su questi temi non si limiterà ai principali attori della filiera, produttori ed operatori commerciali, ma coinvolgerà in futuro anche gli altri soggetti. Un obiettivo, questo, particolarmente importante in vista del nuovo scenario che si registrerà nei prossimi anni, quando anche la produzione di patate sarà regolamentata dall'Organizzazione Comune di Mercato (Ocm) della Unione Europea".

"Dal punto di vista operativo – dichiara il coordinatore, Augusto Renellal'Osservatorio organizzerà incontri di aggiornamento periodici a cui parteciperà la rete degli operatori aderenti che si riuniranno per confrontarsi sui trend produttivi e commerciali; le informazioni che scaturiranno da questi appuntamenti saranno poi divulgate attraverso appositi strumenti".

Il nuovo Osservatorio è, come già ricordato, promosso dal Centro di Documentazione per la Patata di Bologna: "un'istituzione – afferma il presidente Torreggiani – da anni al servizio dell'intera filiera pataticola italiana e a disposizione di ricercatori, tecnici, produttori agricoli ed operatori commerciali".

"Proprio partendo da questa esperienza – conclude Torreggiani – il Cepa ha deciso di costituire un Osservatorio Nazionale della Patata per ampliare ulteriormente il raggio d'azione delle proprie attività e fornire agli attori della filiera utili informazioni sull'andamento del settore. L'iniziativa viene realizzata in collaborazione con le unioni nazionali dei produttori di patata, Unapa ed Italpatate, che rappresentano il 100% della produzione organizzata italiana, pari a 580.000 tonnellate coltivate da 15.000 soci produttori, e prevede anche la partecipazione di Fruit Imprese e dell'Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari".

Complessivamente, Unapa ed Italpatate rappresentano circa il 35% della produzione italiana totale di patate, che si attesta a quota 1.750.000 tonnellate (dati Istat) ottenute su una superficie di oltre 70.000 ettari. Le regioni più importanti sono la Campania con quasi 250.000 tonnellate e l'Emilia-Romagna con oltre 220.000 tonnellate.

"L'offerta italiana – ricorda il coordinatore dell'Osservatorio, Augusto Renella – risulta inferiore alla domanda del mercato nazionale, che si colloca sui 2,1 milioni di tonnellate annui con un consumo medio pro capite pari a circa 40 chilogrammi di patate. Una quota di prodotto viene importata dall'estero e in particolare da Francia e Germania per quanto concerne le patate comuni, da Israele, Egitto e Marocco per le patate novelle. Per ciò che riguarda i diversi canali commerciali, in Italia le patate, come la maggior parte dei prodotti ortofrutticoli, vengono acquistate per oltre il 50% nei punti vendita della Grande Distribuzione e per la quota rimanente presso il dettaglio tradizionale (ambulante o specializzato)".