Alla Camera dei Deputati il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli è intervenuto il 15 dicembre scorso all'interrogazione a risposta immediata del deputato Carlo Sarro sul tema della brucellosi e della tubercolosi in Campania, zoonosi che colpiscono in maniera particolare le mandrie di bufale nelle province di Caserta e Salerno. E ha annunciato che da gennaio 2022 sarà operativo il nuovo piano di eradicazione delle zoonosi nella specie bufalina in Campania.
L'interrogazione del deputato Sarro
Motivo dell'interrogazione, un'inchiesta della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere sul Piano Straordinario di Eradicazione delle Zoonosi nella Bufala Mediterranea Italiana della Regione Campania: "In conseguenza di tale iniziativa giudiziaria, l'Azienda Sanitaria Locale di Caserta ha finalmente reso noti i dati - seppur parziali - relativi alla attività di profilassi della brucellosi e della tubercolosi bufalina condotta negli ultimi dieci anni in Terra di Lavoro, dai quali emerge il sostanziale fallimento delle procedure sinora seguite e la contestuale necessità di bloccare tempestivamente l'immotivata mattanza di migliaia di capi solo 'falsi positivi' alle predette patologie" ha affermato Sarro. Gli animali vengono infatti abbattuti solo dopo l'esito positivo del mero esame sierologico, che ricerca gli anticorpi e non i batteri.
Il deputato ha sottolineato ancora come "emblematico è il dato relativo alla percentuale di animali nei quali è stata riscontrata post mortem la presenza di brucelle Spp: ebbene dal 2011 la percentuale in questione si attesta ogni anno solo tra l'1 ed il 4% del totale dei capi abbattuti o macellati (poco meno di 40mila bufale), registrando, per altro, il livello più alto in corrispondenza dell'abbandono da parte della Regione Campania delle pratiche vaccinali quali presidio per il contrasto alla malattia".
Nel mentre, è ormai dalla scorsa estate che l'Ente Regione cerca di dotarsi di un nuovo e più efficace piano di lotta alle zoonosi, ma almeno fino ad ora non è operativo: anche perché il deficit strutturale degli organici della Azienda Sanitaria Locale di Caserta non sembra essere stato completamente colmato, ciò comportando ritardi nell'effettuazione dei controlli relativi della profilassi di Stato, obbligatoria nelle zone non indenni da brucellosi e tubercolosi.
Pertanto, Sarro chiede al ministro di sapere "quali iniziative di competenza intenda intraprendere il Governo al fine di assicurare la piena tutela del patrimonio bufalino casertano, anche con riguardo ai controlli sull'efficacia e sulla correttezza delle pratiche diagnostiche sin qui seguite dalle autorità locali per il contrasto alle patologie in argomento, nonché per favorire il ricorso prioritario alla profilassi di tipo vaccinale".
L'intervento del ministro Patuanelli
Diversa la posizione del ministro, che ha invece annunciato come il nuovo Piano di Eradicazione della Brucellosi e della Tubercolosi Bufalina in Campania dovrebbe essere limato in un incontro il prossimo 22 dicembre, per diventare operativo sin dai primi giorni del 2022. Non solo, da quanto apprende AgroNotizie, il nuovo Piano - pur ancora in fase di definitiva elaborazione - non prevede l'utilizzo del presidio vaccinale RB51, già utilizzato in passato con successo su Bufalo Mediterraneo Italiano.
Il ministro Patuanelli ha esordito ricordando come le vicende relative alle zoonosi siano "di stretta competenza del Ministero della Salute e, pertanto, risponderò riportando gli elementi che mi sono stati forniti da quell'Amministrazione".
Il Piano Straordinario per il Controllo delle Malattie Infettive della Bufala Mediterranea Italiana, relativo alla brucellosi bufalina e alla tubercolosi bufalina, approvato con delibera della Giunta Regionale della Campania, numero 207, del 20 maggio 2019, contenente misure di lotta ed eradicazione sul territorio regionale di malattie infettive e diffusive si inscrive nel più generale Piano di Eradicazione della Brucellosi Bufalina "in attuazione già da qualche decennio sul territorio nazionale" ha ricordato il ministro.
"Tuttavia, nonostante l'adozione di misure straordinarie di polizia veterinaria per fronteggiare efficacemente le due malattie infettive sul territorio, a differenza di quanto riscontrato positivamente in altre regioni, la prevalenza della brucellosi e della tubercolosi registrate nell'anno 2020 nella popolazione bufalina della Regione Campania è risultata in forte aumento, soprattutto nelle province di Caserta e Salerno (11,47% brucellosi, 13,69% tubercolosi nella sola provincia di Caserta)" ha affermato Patuanelli rivolto all'aula di Montecitorio.
"I risultati del programma di eradicazione attestano un peggioramento della curva epidemica; questa recrudescenza è dovuta anche alla scarsa collaborazione di una parte degli allevatori della provincia di Caserta nel raggiungimento dell'obiettivo del programma di profilassi di Stato - ha detto ancora il ministro - la resistenza agli abbattimenti da parte dei proprietari dei capi positivi e la mancata attuazione delle prescrizioni di biosicurezza hanno peraltro generato numerosi contenziosi con le autorità sanitarie, determinando l'allungamento dei termini di risoluzione dei focolai e la persistenza di capi infetti nell'area".
Il ministro ha poi ricordato l'esito del tavolo tecnico al Ministero della Salute del 22 luglio scorso presieduto proprio da Patuanelli e con la Regione Campania, l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, la Asl di Caserta, i centri nazionali di riferimento per la brucellosi e per la tubercolosi e le associazioni di categoria maggiormente rappresentative nella Provincia di Caserta. In quella sede erano state esposte le criticità che hanno determinato il persistere delle infezioni sul territorio ed erano stati individuati alcuni elementi utili per l'elaborazione da parte della Regione Campania di un apposito Piano d'Azione condiviso dalle parti.
"Una seconda riunione è stata poi convocata dal Ministero della Salute il 27 ottobre 2021 presso la Regione Campania, per discutere della bozza di Piano elaborata dagli uffici regionali, alla presenza di tutti i soggetti interessati - ha detto ancora il ministro Patuanelli - all'esito dell'incontro, il Ministero della Salute ha fornito alla Regione Campania ulteriori indicazioni per l'elaborazione di un Piano Specifico per la Provincia di Caserta ed, in particolare, ha richiesto la previsione di un dettagliato Piano Operativo dei controlli da parte della Asl di Caserta presso le aziende zootecniche, per assicurare il pieno coinvolgimento di tutte le parti interessate".
"Il Ministero della Salute ha inviato le controdeduzioni al Piano elaborato dalla Regione Campania - ha infine concluso il ministro - ed è stata convocata una nuova riunione il 22 dicembre al fine di giungere ad un Piano Operativo condiviso, da attuare a partire dal mese di gennaio 2022".