Così il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, ha commentato la maxi operazione "Lio" condotta dal Nas di Perugia, relativa alla commercializzazione illecita di bovini con marchi auricolari contraffatti e dichiarati falsamente di razza pregiata. Sequestrate quattro aziende agricole e 100 bovini vivi, per un valore commerciale di due milioni e mezzo di euro.
Nel corso di una conferenza stampa il capitano Marco Vetrulli del Nucleo antisofisticazione di Perugia, ha dichiarato che i sequestri di oggi "non riguardano carne infetta ma certificazioni non idonee".
"Ciò che è emerso con grande evidenza - ha spiegato Vetrulli - è il giro di contraffazione delle carni, con animali fatti risultare carne Chianina e nati in Toscana e Umbria sebbene provenissero da Sardegna, Puglia, Lazio e Basilicata".
Nell’ambito dell’operazione i Carabinieri del Comando per la Tutela della Salute hanno eseguito 78 decreti di perquisizione e sequestro nelle provincie di Arezzo, Avellino, Bari, Foggia, L'Aquila, Latina, Lodi, Matera, Padova, Perugia, Pesaro, Urbino, Pistoia, Potenza, Ravenna, Rieti, Roma, Siena, Terni, Torino, Verona e Viterbo.
"Il Governo è in prima linea nella lotta ai crimini agroalimentari" ha detto Martina, ricordando che l’operazione "Lio" si inserisce in un quadro più ampio di controlli messi in campo per garantire la qualità dei cibi.
"Dobbiamo continuare a lavorare su questa strada senza abbassare la guardia per difendere le produzioni dai traffici illeciti che danneggiano il settore e la nostra economia - ha concluso Martina - La tutela dei consumatori e dei produttori onesti è una priorità assoluta, per questo abbiamo inserito nel provvedimento Campolibero anche nuove misure per contrastare con più forza il reato di contraffazione agroalimentare”.
"Il fenomeno della carne infetta e contraffatta, anche se l’intervento dei Nas ha interessato molte aree del Paese, è da ritenersi un fatto circoscritto e ben individuato".
La Cia - Confederazione italiana agricoltori scongiura inutili allarmismi generalizzati sulla carne in commercio nel nostro Paese, che - ricorda l'organizzazione, "è tra le più buone e controllate al mondo. Confidiamo che non si attivi tra i consumatori, su questa vicenda, quel processo di allarmismo e psicosi generalizzata sulla carne che sarebbe ingiustificato e devastante per la nostra economia".
"Ovviamente - prosegue la Cia - ribadiamo l’importanza di tutte le verifiche, esercitate degli organismi competenti in Italia sulla salubrità e regolarità dei generi alimentari, così come la nostra tolleranza zero verso chi compie azioni fraudolente o criminali".
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Fonte: Agronotizie