Il 16 aprile scorso la Direzione generale della Sanità animale e del farmaco veterinario ha comunicato alla DG Sanco la presenza di focolai di influenza aviaria a bassa patogenicità (sottotipo H7 N3) in due allevamenti avicoli della provincia di Bergamo.

Sulla base delle prime informazioni ricevute dal territorio la Direzione ministeriale intende disporre, in accordo con il Centro di referenza nazionale per l'influenza aviaria, misure straordinarie integrative e temporanee, finalizzate al rilevamento precoce della circolazione virale e alla migliore comprensione dell'andamento epidemiologico. Se ne discuterà venerdì prossimo nel corso della riunione dell'Unità di crisi ministeriale sull'influenza aviaria, convocata dalla Direzione generale della Sanità animale. Convocate le regioni Veneto, Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte. Presenti anche il Centro di referenza e gli Izs competenti per territorio.

Gli animali delle due aziende lombarde non presentavano alcun sintomo di malattia. E' stato disposto l'abbattimento dei capi ed è stata istituita la zona di restrizione di 1 Km nella quale è presente un ulteriore allevamento avicolo. Sono in corso di svolgimento delle indagini epidemiologiche come il rintraccio delle movimentazioni nei 21 giorni precedenti il rilevamento e approfondimenti diagnostici.

Alla vigilia della Conferenza internazionale sull'epidemia animale dell'influenza aviaria, che si sta svolgendo in questi giorni ad Hanoi, il veterinario capo dell'Organizzazione delle nazioni unite per l'alimentazione e l'agricoltura, Fao, Juan Lubroth ha dichiarato che nonostante i notevoli risultati ottenuti contro il virus H5N1, esso è ancora radicato in Egitto, Indonesia, Bangladesh, Vietnam e Cina.

"Non dobbiamo dimenticare che il virus ha ucciso 292 esseri umani, ha costretto ad abbattere o ucciso oltre 260 milioni di volatili, ha provocato perdite economiche in tutto il mondo per circa 20 miliardi di dollari ed ha distrutto le condizioni di vita a livello di piccoli allevatori. Fino a quando sarà presente anche in un solo Paese, ci sarà un rischio per la salute pubblica da prendere seriamente in considerazione".

La conferenza ministeriale di Hanoi intende mobilitare la cooperazione internazionale contro future malattie infettive basandosi sull'esperienza fatta nella risposta all'epidemia di influenza suina A/H1N1 e di influenza aviaria H5N1.