Durante il ciclo, tuttavia, alcuni fattori possono minare l’equilibrio di crescita: tra questi stress da trapianto, inefficienza radicale o condizioni ambientali sfavorevoli. Vediamo come prevenirne i danni.
Stress da trapianto
In fase di trapianto, con il trasferimento delle piantine in un nuovo ambiente, si sottopongono inevitabilmente le colture a forti stress, talvolta amplificati da condizioni climatiche sfavorevoli. In estate, le temperature elevate inducono le piantine ad aumentare la traspirazione dei tessuti, con conseguente aumento dei consumi di acqua. Il fabbisogno idrico, in queste fasi, non può essere reintegrato velocemente dalle giovani radici, ancora poco estese e ramificate.Si verificano così arresti di sviluppo, crescita destrutturata o addirittura la morte delle piantine. Gli effetti negativi sul raccolto sono direttamente collegati: uno sviluppo vegetativo non bilanciato pregiudica l’allegagione dei primi fiori, che spesso sono anche quelli di maggior precocità e valore.
Filatura, rachitismo e mancata allegagione
Come accennato, la crescita di piante bilanciate e ben strutturate costituisce un obiettivo fondamentale ai fini di garantire fioriture abbondanti e regolari, una allegagione completa e buoni livelli di qualità del raccolto. Spesso, a causa di fattori ambientali, stress e squilibri nutrizionali, lo sviluppo delle piantine avviene in maniera disorganizzata.Tipicamente si osservano piantine dal cosiddetto "aspetto filato" (con internodi lunghi, fusti sottili, foglie strette e tenere) oppure "rachitico", aventi un apparato radicale insufficiente a sostenere adeguatamente la crescita della parte aerea. La mancanza di equilibrio si ripercuote sulla produzione, generando aborti fiorali, aumento dello scarto e difficoltà nel raggiungimento degli standard qualitativi previsti, con danni pesanti alla bilancia dei ricavi.
Frutti di scarsa pezzatura
Il calibro medio del raccolto è uno dei parametri fondamentali che definiscono il successo di un ciclo produttivo. Per raggiungere elevate pezzature è indispensabile poter contare su un metabolismo della pianta attivo ed una buona vascolarizzazione dei tessuti.Piante stressate o non equilibrate presentano difficoltà nel mantenere il giusto bilancio ormonale all’interno degli organi della pianta, a scapito di una buona crescita dei frutti. L’efficienza radicale gioca un ruolo primario: una radice poco sviluppata e scarsamente capillarizzata, presenta maggiori difficoltà di assorbimento delle risorse nutrizionali ed idriche necessarie a sostenere la crescita dei frutti.
Come ottenere piante equilibrate e produttive
Oggi, grazie ai biostimolanti, la crescita delle colture non è più un fattore incontrollabile. Uno dei formulati più innovativi lanciati negli ultimi anni è Nov@. Questo biopromotore della crescita delle piante e dell’ingrossamento dei frutti, ideato da Biolchim, consente ai produttori di ortaggi e di fragola di ottimizzare lo sviluppo delle colture in qualsiasi momento del ciclo produttivo.Specifico per l’impiego in fertirrigazione ed applicabile anche in agricoltura biologica, Nov@ contiene estratti vegetali ricchi di fitosaponine (veicolanti naturali), acidi organici, vitamine, microelementi chelati. L’applicazione di Nov@ permette alla pianta di superare lo stress da trapianto, svilupparsi in maniera equilibrata (internodi più corti, maggiore superficie fogliare, tessuti più spessi) e indirizzare le risorse nutritive verso i frutti, che raggiungono pezzature maggiori e più uniformi.
Come impiegare Nov@
In orticoltura e fragolicoltura, Nov@® è applicabile durante l’intero ciclo colturale, per ottimizzare la radicazione, la crescita e la fruttificazione. Grazie alle sue proprietà, Nov@® è ideale per l’impiego in abbinamento ai formulati della linea Green-Go® (fertirriganti microcristallini NPK+Ca ad elevata solubilità e purezza) ed ai micronutrienti.Contatta il servizio tecnico Biolchim per definire la strategia più adatta al tuo impianto.
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Fonte: Biolchim