Il potassio nel terreno
Il contenuto medio di potassio della crosta terrestre è approssimativamente del 2,3%. La maggior parte entra nella composizione dei minerali primari ed è presente nei minerali secondari. Dall'alterazione di queste entità mineralogiche derivano, in condizioni naturali, le quantità del nutriente disponibile per le piante.
Il potassio può essere trattenuto dal potere di scambio del terreno (sostanza organica e argille) senza che ciò ne riduca la disponibilità per le piante. Infatti, gli ioni potassio possono essere facilmente scambiati da altri cationi e risultare più prontamente disponibili. La frazione di potassio scambiabile rappresenta una quantità variabile dall'1% al 10% del contenuto totale dell'elemento presente nel terreno. L'ammontare del potassio solubile è inferiore al 1% del contenuto della forma scambiabile.
Il potassio nella pianta
Le piante ne assorbono quantità elevate, spesso in eccesso rispetto alle reali esigenze. La sua concentrazione in % sul peso secco in una pianta varia dal 2 al 3%.
Il potassio nella pianta è caratterizzato da elevata mobilità. Generalmente viene trasferito dagli organi più vecchi a quelli più giovani, preferibilmente in direzione dei tessuti meristematici. Il maggior assorbimento dell'elemento avviene durante lo sviluppo vegetativo.
L'elemento svolge numerose funzioni fisiologiche e biochimiche. Un’elevata presenza di potassio nel succo dello xilema contribuisce ad abbassare il potenziale idrico delle radici, incrementando l'assorbimento dell'acqua.
Ha un’influenza sul processo di traspirazione, aumentando il potenziale osmotico delle cellule e regolando il meccanismo d'apertura e chiusura degli stomi.
Influisce sulla qualità della produzione: alla frutta conferisce maggiore sapidità e conservabilità, al tabacco miglior combustibilità ed aroma più gradevole.
In caso di carenza, i sintomi si manifestano con clorosi a chiazze e di zone necrotiche lungo i margini e le estremità delle foglie, che possono arricciarsi ed accartocciarsi in modo caratteristico.
Le piante potassio-carenti presentano indebolimento del fusto, accresciuta sensibilità agli agenti patogeni, maggior suscettibilità alle gelate.
I Fertilizzanti Potassici
La scelta dei fertilizzanti potassici viene fatta in base all'anione associato al nutriente. Per le colture sensibili al cloro (tabacco, vite, fruttiferi, patata, pomodoro, cipolla, ecc), è preferibile il solfato di potassio e/o il nitrato di potassio al cloruro di potassio.
Nei suoli caratterizzati da elevata capacità di ritenzione per il potassio si raccomanda la concimazione localizzata che consente di ridurre il contatto tra il nutriente e le superfici degli scambiatori.
I principali fertilizzanti potassici sono prodotti utilizzando sali di potassio estratti da giacimenti costituiti da carnallite (cloruro idrato di magnesio e potassio, cristallizzato nel sistema rombico), kainite (clorosolfato di potassio e magnesio, appartenente al sistema monoclino. Si rinviene in depositi salini di origine evaporitica), Silvite (Cloruro di potassio).
Il cloruro di potassio
E' il più economico ed il più utilizzato tra i concimi potassici. Viene commercializzato allo stato polverulento o granulare con titolo in potassio come ossido di potassio solubile in acqua del 60%.
Il solfato di potassio
Viene preparato industrialmente facendo reagire l'acido solforico con il cloruro di potassio. Ha titolo in ossido di potassio del 50-52%. Il contenuto massimo di cloro non deve superare il 3%; per quantità percentuali inferiori è consentita la dichiarazione in etichetta, “a basso titolo di cloro”.
Il nitrato di potassio
E' il più costoso. E’ un fertilizzante NK caratterizzato dal 13% di azoto nitrico e dal 46% di ossido di potassio. Molto solubile in acqua, il nitrato di potassio è un fertilizzante di buona qualità, contenendo due degli elementi più importanti per la crescita e il sostentamento delle piante, il potassio e l'azoto, in forme facilmente assimilabili, viene utilizzato per la fertirrigazione in colture specializzate.
Redazione a cura dello staff di Fertirrigazione.it
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Fonte: Agronotizie