Cosa vuol dire che un prodotto biocida è per uso professionale?
Questa domanda è molto dibattuta ultimamente, sia con riferimento al Regolamento Bpr che nell'ambito del Regolamento Reach, soprattutto perché le restrizioni a cui sono soggette alcune sostanze considerate pericolose, introdotte dagli aggiornamenti del Regolamento Clp e inserite nel Regolamento Reach, fanno sì che molti prodotti che contengono tali sostanze possano essere venduti solamente a professionisti.
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Innanzitutto bisogna partire dai principi generali del nostro ordinamento, che identifica il "consumatore" come la "persona fisica che agisce per scopi estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta" (articolo 2 Codice del Consumo). A questi soggetti il nostro sistema garantisce una tutela speciale e robusta, contenuta nel Codice del Consumo, sulla base del fatto che ciascuno può essere un consumatore quando effettua un acquisto al di fuori delle proprie specifiche conoscenze professionali.
Va da sé quindi che tutti gli altri acquirenti di prodotti, ossia imprenditori, commercianti, artigiani e professionisti, sono esclusi dall'ambito di applicazione dei "consumatori" e dal relativo regime di protezione stabilito dal Codice del Consumo, quali acquirenti professionali.
Il tema, con specifico riferimento al Regolamento Bpr trattato in questi articoli, rileva sotto due principali profili: come poter verificare la professionalità di un acquirente e come evitare le sanzioni previste dal nostro ordinamento.
Come verificare la professionalità di un acquirente
In passato pubblicizzare la "professionalità" di un prodotto poteva essere considerato dai clienti come una garanzia del buon risultato del prodotto stesso e del suo utilizzo, anche da parte di soggetti non particolarmente addestrati o competenti (pensiamo ai requisiti dei prodotti per il bricolage e il fai da te).
Oggi, con le modifiche normative introdotte negli ultimi tempi, l'utilizzo professionale è considerato come un requisito di legittimità per la vendita di determinati prodotti contenenti sostanze pericolose che necessitano di particolari attenzioni nell'utilizzo (Dpi, Dispositivi di Protezione Individuale, eccetera). Questo tema, quindi, riguarda prevalentemente rivenditori (inclusi consorzi agricoli e cooperative) e distributori, ma vale la pena comunque commentarlo poiché ogni acquirente potrebbe essere obbligato a dimostrare la propria professionalità al momento dell'acquisto.
Chi vende prodotti biocidi ad uso esclusivo professionale è infatti obbligato a verificare la qualifica dei propri clienti per essere sicuro di rispettare tale prescrizione. Il Regolamento Bpr non spiega cosa occorre fare per verificare la professionalità degli acquirenti, per cui occorre fare riferimento a metodi empirici comunemente utilizzati, come ad esempio la verifica della partita Iva, del certificato camerale della società di appartenenza, o comunque di tutti i documenti e delle evidenze utili a dimostrare che il cliente sia un professionista (per esempio il cliente è iscritto ad un ordine professionale compatibile con l'utilizzo professionale del prodotto, eccetera).
Naturalmente simili controlli sono più semplici a dirsi che a farsi; tuttavia devono essere effettuati per rispettare la legge e per i principi di garanzia di uso sicuro per le persone e per l'ambiente.
Oltre a ciò, è importante ricordare che gli usi consentiti (e le relative prescrizioni di sicurezza) devono essere riportati in etichetta e nella ulteriore documentazione che eventualmente accompagna la distribuzione del prodotto. Da non dimenticare, infatti, l'importanza di consultare e seguire le indicazioni contenute in etichetta e di consultare i propri fornitori (o direttamente i fabbricanti ove possibile) ove tali etichette non riportino l'utilizzo previsto nel proprio caso, e non si abbiano quindi sufficienti informazioni sulle precauzioni da tenere.
Le sanzioni che si rischiamo
Il quadro normativo del settore dei biocidi è prevalentemente rappresentato dal Decreto Legislativo 179/2021, ma nel caso di violazioni del divieto di vendita a utilizzatori non professionali occorre fare alcune ulteriori riflessioni.
Innanzitutto, qualora un prodotto ad esclusivo uso professionale venga acquistato da un consumatore, potranno essere esperite tutte le tutele previste dal Codice del Consumo in considerazione della qualificazione giuridica del cliente, come anticipato sopra.
Gli utilizzatori professionali o industriali che impiegano prodotti in violazione delle relative condizioni di utilizzo indicate nell'autorizzazione - e, si aggiunge, riportate in etichetta - sono puniti con una sanzione penale (arresto fino a tre mesi e ammenda da euro mille a euro 10mila). La stessa sanzione si applica anche nel caso di utilizzo di Presidi Medico Chirurgici (Pmc) proprio alla luce di quanto detto sopra.
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Può peraltro ritenersi che in caso di vendita a clienti non professionali da parte di rivenditori e/o distributori, il richiamato Decreto Legislativo 179/2021 contiene ipotesi sanzionatorie applicabili al caso.
Come prepararsi al meglio
Collaborare con i propri fornitori fornendo tutte le evidenze della propria professionalità specifica nell'utilizzo di prodotti biocidi e ottenere dagli stessi tutte le informazioni necessarie per utilizzare tali prodotti in sicurezza è senz’altro il modo migliore per evitare pericolosi errori a tale riguardo e anche per evitare sanzioni.
Il Regolamento Bpr, così come il Regolamento Reach, invita tutti i soggetti facenti parte della catena di approvvigionamento a scambiarsi dati, informazioni e documenti. La guida di un consulente esperto può altresì aiutare a individuare eventuali profili di rischio della propria impresa e strategie di adeguamento agli obblighi normativi, in considerazione dell'obiettiva difficoltà nella normativa in esame.
A cura di Giovanna Landi dello Studio legale Landilex
"Stare sul lato del sicuro è facile, basta seguire l'etichetta!" poteva essere vero quando si parlava di fitosanitari in passato, ma al giorno d'oggi le aziende agricole sono tenute ad osservare adempimenti previsti dai Regolamenti Reach, Clp e sui Prodotti Biocidi. Si tratta di norme complesse che hanno un impatto importante sulla gestione quotidiana del lavoro agricolo e che, se non rispettate, possono portare sanzioni anche molto salate.
È per questo che lo Studio legale Landilex, specializzato da anni nel settore della sicurezza dei prodotti fitosanitari, fa il punto sulle norme da conoscere e rispettare per lavorare nel rispetto della legge e quindi nella massima tranquillità.
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Fonte: Studio legale Landilex