Vespa samurai: carta d'identità
Sono appena partiti i lanci del minuscolo imenottero, la prima sessione durerà quindici giorni, la seconda, della stessa durata, dovrebbe essere programmata fra fine luglio e inizio agosto. Con il progetto di lotta biologica tramite T. japonicus si conta di risolvere, nel giro di qualche anno, l'emergenza che nel 2019 ha coinvolto, secondo quanto riferisce la Coldiretti, 48mila aziende nel Nord Italia, con danni per milioni e milioni di euro.
Noi di AgroNotizie siamo andati sul campo, abbiamo seguito giovedì 18 giugno 2020 uno dei tanti lanci programmati in provincia di Modena. In Emilia Romagna i siti interessanti sono trecento su 712 totali, è proprio in questa regione infatti che la cimice asiatica, l'anno scorso, ha colpito più duro.
L'operazione di lancio è molto semplice: come si vede nel video, le vespine, talmente piccole da non poter essere individuate una volta rilasciate, vengono portate sul sito di lancio all'interno di provette di plastica, al momento giusto viene tolta la calza che copre l'apertura della provetta e loro sono così libere di cercare le uova di H. halys per deporre all'interno il loro uovo.
Il lancio fisico è solo l'atto finale di un lunghissimo processo iniziato più di due anni fa con la richiesta del Crea-Dc di Firenze di importare l'insetto esotico in Italia, in un'ottica di lotta biologica. Sono serviti mesi per saltare uno a uno tutti gli ostacoli burocratici che impedivano di rilasciare negli ambienti sottoposti ad attacco di cimice asiatica l'unico insetto in grado di controllarla. Insetto esotico sì, ma comunque già presente nel nostro ambiente perché arrivato naturalmente, seguendo le rotte della globalizzazione.
Fondamentale per ottenere il via libera definitivo dal Mipaaf e dal ministero dell'Ambiente, arrivato in extremis con un decreto solo il 9 giugno 2020, è stata la valutazione d'impatto ambientale. Parallelamente al processo burocratico, gli enti coinvolti hanno portato avanti gli allevamenti di cimici asiatiche con lo scopo di fare loro produrre uova dentro le quali, in caso di ok da parte dei ministeri competenti, avrebbero deposto le loro uova i Trissolcus japonicus costituendo così gli allevamenti per avere individui da lanciare in numero sufficiente.
Cimice asiatica, via libera alla vespa samurai
I siti individuati per il cronoprogramma di lanci di vespa samurai sono, in tutti i casi, esterni ai frutteti: si tratta di boschetti o siepi, corridoi verdi dove le cimici normalmente si riproducono indisturbate: è lì che Trissolcus japonicus interverrà a ridurre le popolazioni del temibile insetto alieno.
Nonostante il nome minaccioso, la vespa samurai è assolutamente innocua per l'uomo, per le api e per tutti gli insetti utili presenti in Italia. Fondamentale, per i cittadini e soprattutto per gli agricoltori, rispettare i siti di lancio, chiaramente segnalati, non trattare quindi con insetticidi le zone scelte. Per quanto riguarda invece i frutteti, il discorso è diverso: T. japonicus, pur essendo un insetto efficace contro H. halys e molto promettente, non riuscirà, in una sola stagione, a riportare sotto controllo la cimice asiatica. "Il programma di lotta biologica - ha detto ad AgroNotizie Luca Casoli, direttore dei Consorzi fitosanitari di Modena e Reggio Emilia - è un ulteriore tassello di quello che è la gestione territoriale della cimice, possiamo quindi parlare di un programma integrato. È necessario continuare ad operare con sistemi diretti, la chimica quindi, e indiretti, le barriere fisiche. Al di fuori dei frutteti si attua invece la lotta biologica".
(Fonte foto: Barbara Righini - AgroNotizie)
Impossibile stabilire in anticipo quanto tempo ci vorrà prima che T. japonicus riesca a riportare in equilibrio il sistema. La cimice asiatica è ormai presente in modo stabile in Italia e non è possibile eradicarla ma, se tutto andrà come previsto, la vespa samurai riuscirà in un certo lasso di tempo a riportare le popolazioni di cimice a un numero accettabile perché non siano più un pericolo per i frutteti in primo luogo, ma anche per le coltivazioni di soia e grano turco. "Per quanto riguarda i tempi, attualmente è difficile fare una valutazione precisa del tempo che T. japonicus impiegherà prima di controllare la cimice asiatica" ha detto ancora Casoli al microfono di AgroNotizie. "Osserviamo già una risposta, nel 2019 abbiamo verificato come sia aumentato nel nostro territorio il livello di parassitizzazione. Abbiamo avuto fino al 20% di parassitizzazione (fra autoctoni e Trissolcus). Ci aspettiamo una buona possibilità di insediamento, probabilmente abbiamo bisogno di qualche anno per cogliere i risultati dell'operazione. Noi seguiremo via via l'evoluzione del rilascio. Un protocollo prevede infatti verifiche pre-rilascio, post-rilascio e di dettaglio".
Vespa samurai: tutto quello che c'è da sapere
Il fitosanitario di Modena e Reggio Emilia non si sbilancia in una previsione, quello che è certo è che gli agricoltori non possono immaginare di risolvere quest'anno il loro grave problema. Si procederà quindi a una nuova ondata di rilasci di vespa samurai nell'estate 2021? Sarebbe logico pensarlo, è assodato infatti che in una stagione il sistema non può tornare in equilibrio. Invece no, nonostante la valutazione d'impatto ambientale abbia dato esito positivo, tanto da indurre Mipaaf e ministero dell'Ambiente a dare l'ok ai lanci, la burocrazia continuerà a rendere la vita difficile a ricercatori e tecnici: il decreto emanato il 9 giugno (potete scaricarlo in questo link) al punto 5 sembra parlare chiaro: "La presente autorizzazione ha validità per l'anno 2020 e potrà essere rinnovata all'esito della valutazione della documentazione di cui al comma 3 del presente atto".
(Fonte foto: Barbara Righini - AgroNotizie)