È l'ormai famoso Art. 53, quello delle autorizzazioni in deroga per emergenze fitosanitarie. Quello che viene cioè utilizzato per ammettere in via eccezionale per 120 giorni degli agrofarmaci che di fatto sarebbero indispensabili ogni anno, per lo meno su certe colture e su certi parassiti.

Contro Prays oleae, meglio conosciuta come Tignola dell’olivo, il ministero ha quindi utilizzato proprio l'Art. 53 per autorizzare l'uso di Rogor L 40 ST, a base di dimetoato, distribuito in Italia da Fmc. Il periodo possibile d'impiego, a beneficio esclusivo del prodotto di Fmc, appunto, è di 120 giorni a partire dalla data del decreto, ovvero l'8 maggio.

Il formulato è di per sé registrato su olivo, e può quindi essere sempre utilizzato su questa coltura, ma non riporta in etichetta l'uso specifico contro la Tignola, bensì solo quello contro la mosca, cioè Bactrocera oleae. Quindi, come per ogni altro prodotto in commercio, i suoi usi per essere del tutto regolari necessitano dell'autorizzazione incrociata "coltura-parassita". Ciò vale soprattutto su olivo, in quanto la Tignola e la mosca vengono trattate in momenti completamente diversi. Le infestazioni di Tignola cadono infatti a fine primavera, mentre quelle di mosca esplodono a fine estate. Le larve della generazione carpofaga di Prays oleae, infatti, danneggiano le drupe in via di formazione penetrando nelle olivine e causandone la cascola precoce.

Dotato di una forte azione citotropica, dimetoato assicura contro tale parassita il pieno controllo anche delle larve già penetrate nelle olivine, bloccandone l'avanzata e i danni arrecati ai frutti.

Rogor L 40 St è formulato come concentrato emulsionabile a base di dimetoato in ragione del 37,7%, pari a 400 grammi per litro. Il formulato, di color blu, è di tipo stabilizzato, ovvero riduce drasticamente gli odori e migliora la selettività in ogni condizione di impiego.

L'insetticida della casa americana appare quindi la soluzione ideale non solo per la spiccata azione citotropica della sostanza attiva, ma anche per la sua elevata idrosolubilità, un fattore che ne rende possibile un uso sicuro anche in un'ottica di residui finali nell'olio. Problematica questa che in ogni caso non si pone rispettando l'intervallo di sicurezza che su olivo è pari a 28 giorni.