“Le aziende agrumicole che vorranno avviare gli scambi commerciali con la Repubblica Popolare Cinese, potranno richiedere l’adesione al protocollo fitosanitario e sottoporsi ad una scrupolosa verifica, per accertare i requisiti richiesti in termini di controllo di qualità fitosanitaria, come è già avvenuto per gli agrumi in Brasile, e per l’uva da tavola in Canada e Uruguay" spiega in una nota diffusa alla stampa l’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici.
L’avviso è già scaricabile dal sito istituzionale della Regione Siciliana insieme agli allegati che contengono il protocollo fitosanitario, la lettera di adesione, le schede di inserimento dati dei magazzini di lavorazione e delle aziende di produzione e l’elenco dei parassiti da quarantena.
Per quanto riguarda la possibilità di esportare agrumi verso la Cina, le aziende dovranno prepararsi sin d’ora per la campagna 2017-2018, ed entro il 15 aprile dovranno iniziare il monitoraggio dei parassiti indicati nel protocollo.
In particolare, il protocollo fitosanitario con la Repubblica Popolare Cinese prevede che gli esportatori che aderiscono al programma, e le relative aziende di produzione, siano registrate al Servizio fitosanitario della Regione Siciliana e i dati identificativi siano trasmessi da questa alle Autorità cinesi.
Inoltre, è necessario che le aziende agricole operino all’interno di un valido sistema di tracciabilità. I dati identificativi dovranno essere inseriti nell’apposito format, una lista dedicata solo ai magazzini di lavorazione e un’altra solo per gli agrumeti. Inoltre, il protocollo prevede che gli interventi di difesa vengano effettuati secondo quanto previsto dal disciplinare regionale di produzione integrata.
Le aziende esportatrici, sotto la sorveglianza del Servizio fitosanitario regionale e con il proprio personale tecnico, dovranno condurre i necessari controlli fitosanitari che avranno lo scopo di verificare la presenza dei parassiti compresi nella lista degli organismi da quarantena della Rpc.
I parassiti da monitorare sono i seguenti: Ceratitis capitata, Apomyelois ceratoniae, Pantomorus cervinus, Aleurothrixus floccosus, Aculops pelekassi, Brevipalpus californicus, Eriophyes sheldoni, Aulacapsis tubercularis, Ceroplastes rusci, Phenacoccus madeirensis, Pezothrips kellyanus, Prays citri, Phoma tracheiphila e Septoria citri.
Le aziende dovranno avviare il monitoraggio dei parassiti non oltre il 15 aprile 2017, anche con l’ausilio di trappole, nelle unità di produzione il cui prodotto è destinato all’esportazione.
Nelle unità di produzione destinate all’export verso la Cina deve essere esclusa la presenza dei funghi parassiti Phytophthora syringae e Phytophthora hibernalis con esami di laboratorio condotti su campioni di terreno, da eseguirsi per ogni ettaro di superficie e sotto il controllo del Servizio fitosanitario della Regione Siciliana. Sono ritenuti necessari dalle autorità cinesi i trattamenti preventivi con prodotti rameici da effettuarsi nel periodo autunnale.