La cosiddetta “Legge Labbè”, così come viene chiamata in Francia dal nome del promotore, il senatore ecologista Joel Labbé, sarebbe la risposta ai recenti allarmi lanciati da alcune ricerche pubblicate su riviste scientifiche relativamente agli effetti indesiderati di alcuni agrofarmaci, che hanno fatto molta presa sull'opinione pubblica francese, facilitando l'iter della legge, che in poco più di cento giorni (depositata al Senato il 7 ottobre 2013, approvata dall'Assemblée Nationale il 23 gennaio 2014) è arrivata a un passo dalla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale.
Se il provvedimento supererà il vaglio della costituzionalità, che in Francia è preventivo, verrà promulgata dal presidente della repubblica Hollande e appunto pubblicata sul Journal officiel de la République française.
Le imprese hanno quindi poco meno di sei anni per mettere a disposizione degli operatori del settore soluzioni ancora più rispettose per l'ambiente di quelle attuali, che pure hanno superato il vaglio delle severissime leggi comunitarie, tra le più restrittive a livello mondiale.
L'impresa sembra molto difficile, in quanto per adesso solo 67 sostanze su di un totale di 449 approvate sembrano essere compatibili con la legge, anche se a queste dovranno essere aggiunte i principi attivi “a basso rischio”, previsti dal regolamento 1107/2009 ma il cui elenco ufficiale è ancora vuoto.
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