Maturazione improvvisa e precoce per il colza nel 2011: l'Anb - Associazione nazionale bieticoltori riporta infatti che è avvenuta tutta a un tratto e un po' in anticipo rispetto all'ultimo triennio.
La coltura in pochi giorni ha cambiato colore, come avesse subito una 'vampata termica'. Tra martedì e giovedì la raccolta del colza è entrata nella fase cruciale. Gli appezzamenti sono pronti, il colza è secco un po' in tutti i distretti produttivi e ora, nonostante un andamento climatico non del tutto stabilizzato, le operazioni si susseguono senza interruzioni.
Lo scorso anno, le medie produttive del colza si sono attestate attorno ai 25-30 quintali per ettaro.
Stando ai primi dati, basati sulle aziende più significative per superficie coltivata e storicità di coltivazione, il raccolto 2011 è più produttivo rispetto a quello del 2010, specie al Sud, nelle Marche e nel Centro Italia (eccetto la fascia litoranea della Toscana dove l'eccesso di precipitazioni prima e la siccità poi, hanno limitato o compromesso le produzioni).
Eccellenze in Emilia, con punte in alcuni casi oltre le 4 tonnellate a ettaro, meglio del previsto il Veneto. Appena il campione dei dati sarà più stabile e certo, occorrerà capire quali sono i fattori che hanno permesso il successo e quali quelli che hanno limitato la produttività. Le semine anticipate, per esempio, hanno confermato un incremento di produttività.
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