L'abito non fa il monaco, si sa. Ma mai questo detto è tanto azzeccato come quando lo si riferisca all'Anoplophora chinensis. L'adulto di questo coleottero cerambicide di origine asiatica è quanto di più bello si possa trovare in natura. Almeno, dal punto di vista dell'appassionato entomologo.
Le sue larve sembrano invece ricavate da un film horror di serie 'c', come i mollicci e giganti vermi carnivori protagonisti di 'Tremors'. Le loro mandibole potenti sono in grado di scavare gallerie di grandi dimensioni nei tronchi di oltre 20 specie diverse, apportando gravi danni per il verde e per l'ambiente.
Giunto nel nostro Paese forse a causa dell'imprudenza di qualche importatore, in Italia è segnalato per ora in Lombardia e Lazio, ed è stato individuato per la prima volta in Europa nel 2000. Attacca preferibilmente ontani, aceri, carpini, betulle e faggi. Gli adulti sono visibili proprio nei mesi estivi e sono riconoscibili per le grosse dimensioni e le lunghe antenne.
Si stima, solo per fare un esempio, che negli Usa, la mancata lotta al coleottero farebbe perdere il 35% delle aree verdi con un danno di 699 miliardi di dollari. Sarà anche per questa ragione che solo nel 2006 gli Usa hanno investito nella lotta al tarlo asiatico 30 milioni di dollari.
Chi non ha saputo provvedere per tempo, come la Cina, Paese d'origine dell'Anoplophora, ora lamenta danni per circa 200 milioni di dollari, anche perché negli ultimi anni sono stati abbattuti 50 milioni di piante di agrumi.
A oggi, l'Anoplophora Chinensis è stata isolata nel territorio di 32 comuni lombardi, compresi nelle province di Milano (23 Comuni), Varese (7) e Brescia (2).
"La campagna di informazione è al momento la migliore arma che abbiamo per contrastare la concreta minaccia rappresentata dal tarlo e per scongiurare che il patrimonio costituito dagli alberi lombardi abbia la drammatica sorte toccata a quelli di altri Paesi nel mondo - sintetizza Giulio De Capitani, assessore regionale all'Agricoltura - per questo la lotta contro questo coleottero parte proprio dalle segnalazioni della sua presenza sugli alberi. Segnalazioni che attendiamo dai cittadini e, per questo motivo, ho scritto a tutti i sindaci dei comuni interessati dalla presenza del coleottero perché sensibilizzino i cittadini a segnalare la presenza del tarlo asiatico".
Femmina di Anoplophora all'atto dell'ovideposizione
"Nel suo piano triennale di lotta al tarlo asiatico - prosegue De Capitani -, Regione Lombardia, insieme a Ersaf (Ente Regionale per i Servizi all'Agricoltura e alle Foreste) e Fondazione Minoprio, ha messo in campo risorse per 10,3 milioni di euro di cui 7,9 a carico del bilancio regionale che usufruirà, grazie ai risultati delle campagne di questi anni, di un contributo dell'Unione europea di 1 milione.
Altri 2,4 milioni di euro saranno garantiti dalla compartecipazione dei privati e dei comuni, per spese di consolidamento e manutenzione delle piante. Il valore della riqualificazione è di 300 euro a pianta di cui 100 a carico della Regione Lombardia".
Negli ultimi cinque anni si è dovuto registrare l'abbattimento di oltre 18.000 piante, obbligando alla loro sostituzione. Parallelamente, prosegue l'attività di monitoraggio che per gli anni 2008 e 2009 ha interessato quasi 800.000 piante, ravvisando la presenza del tarlo in quasi 10.000 di esse.
Chiunque volesse effettuare una segnalazione al Servizio fitosanitario regionale ha quindi a disposizione il numero verde del call center regionale (800.318.318), la casella vocale di Ersaf (02.6740.4860) e gli indirizzi di posta elettronica:
tarloasiatico@regione.lombardia.it e anoplophora@ersaf.lombardia.it
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Fonte: Regione Lombardia - Direzione generale Agricoltura
Autore: Donatello Sandroni