Per fare il punto sull'ultima annata la data da segnare in agenda è domani, venerdì 26 gennaio 2018: si svolgerà infatti alle 9.30 a Bergamo alla Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, la Giornata del mais 2018 organizzata dal Crea. L'intera filiera, il mondo della ricerca e le istituzioni si confronteranno sulle problematiche del settore. Il mais italiano è una delle grandi produzioni italiane, per l’elevata potenzialità produttiva della coltura e per l’alto valore nutritivo dei mangimi; questo cereale è infatti la base per l’alimentazione di tutto il patrimonio zootecnico del paese, imprescindibile quindi per quasi tutte le produzioni Dop simbolo del made in Italy alimentare nel mondo (basti pensare ai salumi e ai formaggi del Belpaese) che, infatti, ne prevedono l’utilizzo, per almeno il 50% sotto forma di mangime nei disciplinari di produzione.
Proprio per dare risposte in grado di arrestare un trend negativo che dura da dieci anni ed evitare un crollo produttivo che metterebbe a rischio le produzioni tipiche italiane - rendendo il paese oltretutto sempre più dipendente dalle importazioni - nel corso della giornata sarà presentato il "Documento tecnico criticità mais", coordinato dal Crea cerealicoltura e colture industriali Sede di Bergamo ed elaborato nell’ambito di un’iniziativa sostenuta dal progetto Rete qualità cereali plus – Mais (Rqc mais) (2014-2018), finanziato dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali.
Le criticità individuate spaziano dal controllo degli stress biotici (parassiti per esempio) e abiotici (siccità), all’implementazione delle rese e redditività della coltura, alla scelta varietale, al ripristino dell’autoapprovvigionamento nazionale, alla valorizzazione della qualità, alla fruibilità dei risultati della ricerca e sperimentazione a favore della filiera.
Il documento raccoglie il lavoro svolto dal tavolo tecnico costituito dal Crea e dagli altri partner del progetto (dipartimento di Scienze agrarie, forestali e alimentari dell'Università degli Studi di Torino, Istituto di entomologia e patologia vegetale Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza), dalle Università degli Studi di Padova e Milano, dalle regioni maidicole (Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Piemonte), dall’Informatore Agrario, dalle Associazioni di categoria (Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Associazione italiana maiscoltori, Associazione italiana raccoglitori essiccatori stoccatori, Associazione nazionale tra i produttori di alimenti zootecnici, Assosementi, Alleanza Cooperative Italiane), dai Consorzi Agrari d’Italia, dal Consorzio Italiano Biogas, da Roquette Italia, dall’Associazione Granaria di Milano, da A.G.E.R. Borsa Merci di Bologna e dall’Osservatorio regionale (FVG) per la sorveglianza delle micotossine negli alimenti.
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