Crollo dei prezzi degli agrumi che in campagna sono pagati tra i 10 e i 20 centesimi di euro al chilogrammo, mentre al mercato le arance sono vendute ai consumatori a 2 euro, le clementine a 2,40 ed i mandarini a 2,80/2,90 euro.
Un calo dei prezzi degli agrumi che secondo Coldiretti Taranto arriva al 25%.
 
"Sono inaccettabili i prezzi pagati agli agricoltori che non riescono neanche a coprire i costi di raccolta - denuncia il presidente di Coldiretti Taranto Alfonso Cavallo - a causa della concorrenza sleale dei prodotti importati dall'estero, in una situazione di dumping economico, sociale ed ambientale.
Un trend drammatico che ha effetti pesanti sul piano economico e occupazionale per le imprese agricole, ma anche dal punto di vista ambientale e per la salute dei consumatori, su cui è necessario intervenire con misure di trasparenza per promuovere i consumi sul mercato interno e favorire le esportazioni".

 
E a preoccupare, oltre la concorrenza, c'è anche un deciso calo dei consumi interni che sono scesi per le arance sotto i 15 chili a persona all'anno, a seguito di una diminuzione che negli ultimi quindici anni varia da oltre il 20% per le arance ad oltre il 50% per i mandarini.
 
"L'effetto Brexit sul fronte degli scambi europei - aggiunge Aldo De Sario, direttore di Coldiretti Taranto - non ha tardato a farsi sentire. Il Regno Unito è al settimo posto tra i partner della Puglia per le esportazioni; più di 369 milioni il valore dell'export pugliese verso questo paese. La Brexit sta avendo un effetto negativo sugli scambi commerciali dell'agroalimentare pugliese.
Così come dal 2013, anno che ha preceduto l'embargo russo, ad oggi è stato registrato il crollo dell'export agroalimentare pugliese fino anche al 63%"
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Secondo Coldiretti: "Oggi va incentivata la ricerca scientifica, adeguandola alle reali necessità del settore, con attenzione particolare al miglioramento genetico per l'ottenimento di nuove cultivar e al risanamento del materiale di propagazione, introducendo anche innovazioni tecnologiche di processo e di prodotto".
 
Le imprese agricole che si dedicano alla produzione di agrumi in provincia di Taranto sono 1.041, il 9% del totale dell'imprenditoria agroalimentare jonica. Producono agrumi di eccellente qualità, come dimostrato anche dal riconoscimento comunitario Igp alle Clementine del Golfo di Taranto.

"E tale patrimonio va valorizzato attraverso un Piano straordinario agrumicolo ed un sostegno al reddito, considerato anche il fatto che la concorrenza sleale dei paesi comunitari ed extracomunitari sta determinando un calo dei prezzi di vendita fino al 25%, si sottolinea in una nota di Coldiretti Taranto.
 
In Puglia si producono 1 milione e 100mila quintali di arance e clementine, prodotti di eccellente qualità che spesso non trovano mercato. L'impossibilità di esportare sul mercato russo - secondo Coldiretti - ha peraltro provocato per molti prodotti alimentari una situazione di eccesso di offerta sul mercato europeo con ricadute negative sui prezzi riconosciuti agli agricoltori.
Ai danni diretti vanno poi aggiunti quelli indiretti determinati dalla diffusione sul mercato russo di imitazioni low cost dei prodotti italiani che rischiano di scalfire l'immagine dei prodotti originali nel tempo.