La pataticoltura di montagna, tipica dell’alto Appennino Modenese e Bolognese, pur essendo una produzione di nicchia, con volumi e superfici non paragonabili a quella di pianura, rappresenta una risorsa interessante per le aree in cui viene coltivata, specialmente a fronte delle caratteristiche qualitative, che ne esaltano l’idoneità alla cottura e alla preparazione di cibi. L’incontro sarà dunque l’occasione per approfondire innanzitutto gli aspetti legati alle scelte varietali: la coltivazione della patata di montagna, in quanto realizzata in asciutto (senza irrigazione), necessita infatti di varietà rustiche in grado di ben adattarsi alle condizioni pedoclimatiche del territorio. A questo proposito verranno presentati i risultati di due anni di sperimentazione e confronto varietale, condotti nelle aree di coltivazione, prendendo in esame anche l’aspetto della resistenza ai nematodi, un problema emerso alcuni anni fa ed oggi un po’ ridimensionato.
A fianco degli approfondimenti di carattere tecnico l’attenzione verrà, poi, focalizzata sugli aspetti di promozione del prodotto e sulle possibili azioni di sviluppo commerciale legate alle produzioni identificate con il marchio di tutela “Patata di Montese”, promosso dalla Camera di commercio di Modena, unitamente al Comune di Montese, alla Comunità montana Appennino Modena Est, al Gal e alle associazioni agricole della zona. A questo proposito saranno anche discusse le possibili azioni sinergiche che potranno essere messe in campo sul territorio, al fine di convogliare sull’area finanziamenti regionali e comunitari, indispensabili per una reale affermazione della patata di montagna e delle proprie caratteristiche d’eccellenza.
L’incontro tecnico sarà introdotto e concluso da Luciano Mazza (sindaco di Montese) e prevede gli interventi di Paolo Pasotti (Astra), Carlo Mazzanti (Appe Coop), Pietro Farinelli (Dinamica) e Nerino Gallerani (Gal Antico Frignano e Appennino reggiano).
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Fonte: Crpv