Nonostante l’aumento produttivo, la produzione nazionale resta comunque deficitaria, dal momento che i consumi di patate in Italia sono da anni pari a 20 milioni di quintali. “Non è dunque possibile imputare alla sovrapproduzione della stagione in corso – spiega Torreggiani - i problemi relativi al calo dei prezzi di mercato delle patate, perché in ogni caso restiamo sotto la soglia dell’autoapprovvigionamento: quest’anno per dare risposta al fabbisogno interno, importeremo almeno 4-5 milioni di quintali di prodotto dai due principali Paesi concorrenti, Francia e Germania”.
Ed è proprio sull’ingresso di patate provenienti dall’estero che occorre secondo l’Alleanza delle cooperative porre la massima attenzione. “Occorre maggiore controllo sulla produzione di altri Paesi che si riversa nel nostro mercato”, spiega Torreggiani. “Il problema è che certe patate estere diventano poi italiane, come le forze dell’ordine non hanno tardato a scoprire in una recente indagine”. Torreggiani auspica che il Piano pataticolo già da tempo approvato al ministero “abbia presto una sua attuazione per consentire agli operatori di realizzare immediatamente le misure ivi previste e mitigare gli effetti di una crisi aggravata dalla perturbativa di mercato che ha investito tutto il comparto ortofrutta a causa dell’embargo russo in tutti i Paesi Ue”.
Maggiore sforzo si potrebbe operare in tal senso anche sul versante della promozione del prodotto italiano, che anche all’estero è sempre elogiato per le sue qualità e proprietà: in questo ambito “la filiera produttiva rappresentata dalla cooperazione potrebbe svolgere un ruolo importante per comunicare e far apprezzare ai consumatori tutto ciò che è di valore, a garanzia dell’italianità e della qualità della produzione, anche con campagne mirate supportate dal ministero e dalle Regioni, con l’ausilio dell’Osservatorio attivato presso Ismea".
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Fonte: Fedagri - Confcooperative