"Agricoltura 4.0 e 5.0: un miglior utilizzo dei dati per un'agricoltura sostenibile".

Da qui è partito, in seno all'ultima edizione di Fieragricola presso lo stand di Uncai, l'interessante dibattito che ha messo al centro il dato, nuovo protagonista dell'agricoltura moderna.

 

Si sono susseguiti ai microfono di Sauro Angelini, moderatore per Agrilinea News che ha ripreso l'evento, Fabrizio Canesi, direttore organizzativo di Uncai, Ivano Valmori, ceo di Image Line e direttore responsabile di AgroNotizieMarco Miserocchi, country manager Italia di Topcon, Donato Rossi e Luca Ginestrini, direttori organizzativi di Confagricoltura, Giovanni Chiò, presidente di Confagricoltura Novara Vco e Roberto Oberti, docente di Ingegneria Agraria dell'Università di Milano.

 

Il Dato con la D maiuscola

Spesso trascurati o addirittura evitati dagli agricoltori, i dati possono invece risultare determinanti per migliorare la sostenibilità delle produzioni agricole.

 

Come evidenziato dagli ospiti, il mondo agricolo è fortemente "raccontato" dai dati: dall'andamento meteorologico ai fattori di input impiegati nelle produzioni. Ma questa enorme mole di dati, senza opportuni software di gestione e una visione focalizzata sull'interoperabilità non può essere adeguatamente sfruttata.

 

Fare meglio, fare prima, fare di più con meno

Le informazioni veicolate dai dati conferiscono valore alle produzioni e permettono all'agricoltore di conoscere, in modo preciso e puntuale, lo stato e le necessità di campi e colture.

Da qui ne deriva un supporto digitalizzato alle decisioni che, un tempo demandate alle capacità del singolo agricoltore, nella realtà moderna ampia, competitiva e meccanizzata, sostiene l'imprenditore agricolo e gli permette di attuare strategie sempre più efficaci ed efficienti, in e fuori dal campo.

 

Burocrazia, ostacolo o opportunità?

Nella discussione non sono mancati i rifermenti ad aspetti normativi e burocratici, come gli incentivi 4.0 - spesso visti solo come strumento meramente economico - da sfruttare come vera leva per incentivare la raccolta e l'utilizzo dei dati in agricoltura. Ad essere affrontato anche lo spinoso tema della veridicità e della proprietà dei dati, che secondo il parere unanime dei relatori presenti appartiene agli agricoltori.

 

Infine, esempi di realtà e applicazioni di agricoltura di precisione e digitale hanno dimostrato come l'uso razionale dei dati permetta di raggiungere ambiziosi obiettivi avvalorando prodotti e servizi.

 

Per concludere, - come sottolinea Ivano Valmori - "due sono gli obiettivi fondamentali per lo sviluppo e lo sfruttamento dei dati in agricoltura. Il primo, definirne la proprietà, che deve essere dell'azienda agricola, la gestione, che può essere delegata anche a terzi, e i diritti di utilizzo, diversificati per ogni attore della filiera. Il secondo, favorire l'interoperabilità tra i vari programmi in modo che l'agricoltore possa inserire i dati una sola volta, in un'unica procedura, e poi utilizzarli per tutte le finalità".

 

Il video trasmesso online da Agrilinea News per rivedere l'intero dibattito