Le chiome ribelli sono un problema non solo per alcune donne, ma anche per diversi viticoltori alle prese con la potatura estiva (o verde) della vite. Pratica che prevede la rimozione di gemme, germogli, tralci, foglie e grappoli durante lo sviluppo vegetativo, permette di favorire la crescita degli organi formanti la struttura produttiva delle piante, modellare le chiome in modo da facilitare il lavoro tra i filari e creare un microclima ideale per la maturazione dei grappoli ma avverso all'attacco dei patogeni. 

Dopo aver eliminato le gemme dormienti, le sotto-gemme dai nodi, i germogli nati su legno vecchio e quelli in eccesso mediante rispettivamente la degemmazione, la spollonatura e la scacchiatura, vanno eseguite la cimatura, la legatura della vegetazione e la defogliazione per poi procedere al diradamento dei grappoli.
Oggi molti degli interventi di potatura verde si effettuno meccanicamente o manualmente ma con soluzioni agevolatrici del lavoro degli operatori.
 

Addio "doppie punte" con le cimatrici

Quando i tralci della vite sporgono lateralmente negli impianti a pergola o verticalmente in quelli a filare, è il momento di eliminare le porzioni terminali (apici vegetativi e foglie sottostanti per 10-30 centimetri) con la cimatura. Indicata per contenere la chioma delle piante più vigorose, vicine tra loro e stimolare l'emissione, lo sviluppo di nuovi germogli (femminelle), l'operazione dovrebbe essere eseguita ripetutamente entro fine giugno, tagliando meno di 7-8 nodi.
Una cimatura tardiva e drastica, induce alterazioni fisiologiche che possono avere effetti negativi sulla crescita delle femminelle e - di conseguenza - sull'ingrossamento e sulla maturazione dei grappoli.

È possibile portare a termine l'operazione con macchine cimatrici o addirittura con robot, anche se un successivo intervento manuale resta fondamentale. Applicabili anteriormente, lateralmente e posteriormente ai trattori, queste attrezzature si compongono di un solido telaio munito di una o più unità di taglio ad azionamento idraulico o elettrico, progettate per garantire un taglio netto ed evitare lo sfibramento e lo strappo dei tralci.
In base al tipo di unità di taglio e alla loro modalità di montaggio, le cimatrici possono essere a coltelli rotanti o a barre falcianti a movimento alternato con montaggio laterale, bilaterale o scavallante.
 
Cimatrice scavallante Ero Elite View ad Enovitis in campo 2019
Cimatrice scavallante Ero Elite View ad Enovitis in campo 2019

Novità tra le cimatrici a coltelli è la Elite View di Ero Binger vista ad Enovitis in campo 2019. Della serie Elite, si distingue per il telaio con baricentro basso, che assicura un'elevata visibilità, e per le barre di taglio PROcut con nuovi coltelli inox antiaderenti con profilo a sciabola aumentato e pulegge con coperture sigillate. Il comando elettrico offre una regolazione rapida su terreni pianeggianti e collinari.

Molto performante è la cimatrice a coltelli CR/U 350 di Fa.Ma, disponibile in versione scavallante anteriore. I suoi punti di forza sono il telaio a pendolo con sistema di centraggio automatico e i coltelli in acciaio, sottoposti a trattamento elettrostatico anti incrostamento e caratterizzati da una piega con effetto aspirante sulle foglie. L'alimentazione idraulica permette la traslazione, la regolazione dell'altezza, l'apertura della barra scavallante (50 centimetri) e il brandeggio (25 gradi). Richiede una portata idraulica di 35 litri al minuto.

Cimatrici a barre falcianti sono la CMT/300 a colonna mobile di Orizzonti e la testata multifunzione con cimatrice TM di Spedo. La prima, abbinabile anteriormente alla trattrice, sfrutta due barre bilama: una verticale e una superiore. Un sistema di autolivellamento consente il mantenimento della barra in posizione verticale e un sistema di rotazione (fino a 180 gradi) ne permette l'adattamento ad impianti a pergola, nonché a spalliera.

Vincitrice di Vota in Vigneto 2019, la TM - proposta in versione Singola (laterale), Doppia (bilaterale) o Tunnel (scavallante) - sfrutta una struttura in acciaio inox con una o due barre di taglio Bilama a doppia biella verticali, lunghe 200 centimetri, ammortizzate e abbinabili a barre di taglio Top con lunghezza di 90 centimetri. Le TM possono montare anche pre-potatrici a 10+10 dischi.
 
Cimatrice Orizzonti CMT/300 ad Enovitis in campo 2019
Cimatrice Orizzonti CMT/300 ad Enovitis in campo 2019
 

Legatrici, il top per mantenere in ordine i filari

Per chiome che si allungano in ogni direzione, arriva in soccorso dei vigneti a controspalliera, la legatura dei tralci sui sostegni degli impianti. Utile a favorire la crescita in verticale dei germogli, aumenta l'arieggiamento, la disponibilità di luce e lascia lo spazio adeguato alle operazioni meccaniche.
In caso dei sistemi di allevamento Casarsa o Geneva Double Curtain (GDC), è consigliabile un intervento di pettinatura (meccanica o manuale) che riposiziona i germogli.

La legatura può essere effettuata con legatrici a verde, che operano in posizione anteriore e sul lato destro del filare sollevando i germogli ricadenti verso il centro dell'interfila e accostandoli ai fili di ferro della struttura del filare con uno o due spaghi in polipropilene o altro materiale. Sfruttando lo spostamento idraulico, le legatrici garantiscono un accostamento perfetto alla spalliera in ogni condizione operativa.
Tra le regolazioni possibili, la tensione e la distanza (in caso di due fili) dello spago, che - legato al palo di testata del vigneto all'inizio del filare - viene steso dalla legatrice e fissato con un'aggraffatrice da un operatore (attivo su una pedana montata posteriormente al trattore) lungo la fila. 

Ordinatissima nel mettere ogni germoglio al suo posto, la nuova legatrice Easyfix di Clemens è leggera (il peso è di 160 chilogrammi), user-friendly e adatta a differenti vigneti e aziende. Abbinata a trattori gommati o cingolati, Easyfix lavora a velocità di circa 5 chilometri orari e solleva delicatamente il fogliame per posizionare spago e clips biodegradabili. Lo spago può poi essere rimosso con arrotolamento meccanico.
L'attrezzatura di Clemens basa il proprio funzionamento su un caricatore di clips, un freno a torsione per il precarico, un blocco integrato per le funzioni di movimento, un distributore a semplice effetto con portata di 12 litri e uno a doppio effetto per il sollevamento e il ritorno libero.
 
Legatrice Clemens Easyfix ad Enovitis 2019
Legatrice Clemens Easyfix ad Enovitis 2019

Altre macchine ideali per la legatura sono le legatrici a spago Ero 250 e 4000, installabili su colonne polivalenti a loro volta abbinate ai trattori specializzati. Le soluzioni Ero - che stupiscono per leggerezza, semplicità d'uso e compattezza - usano una testata con doppio pendolo (longitudinale e trasversale) e coclee idrauliche da 1.7 o 2 metri per sistemare le chiome in vigneto.
Disponibili in opzione deviatori elettroidraulici o un joystick monoleva a croce, un bloccafilo elettrico e uno spostatralci, nastri in gomma guidatralci e un telaio rinforzato per l'impiego in impianti con spalliere alte.
 

Grappoli perfetti con la defogliazione

Quando si avvicina l'allegagione delle viti, è tempo di defogliare - eliminare le foglie nella zona basale dei tralci che schermano i frutti - per migliorare l'arieggiamento, l'illuminazione dei grappoli, favorire la corretta distribuzione dei prodotti fitosanitari e creare un microclima ottimale per la maturazione delle uve.
Questa operazione riduce inoltre la suscettibilità dei grappoli ai marciumi e incrementa il contenuto di antociani e altri flavonoidi negli acini.
È importante individuare le corrette modalità ed epoca d'intervento: defogliature intense nei punti sbagliati o in periodi molto caldi, possono essere causa di scottatureriduzione degli zuccheri, mentre drastici interventi precoci possono determinare la colatura degli acini.

Indicate per la defogliazione precoce - tra la fioritura e l'allegagione - sono le defogliatrici pneumatiche che utilizzano dispositivi di aspirazione (a ventola o a rulli) e taglio per rimuovere foglie e residui di fioritura. Diversamente, per la defogliatura tardiva - fatta all'invaiatura rimuove le foglie più vecchie incapaci di una fotosintesi efficiente - sono preferibili le attrezzature che lavorano con getti d'aria in pressione. L'altezza di lavoro varia dai 40 ai 50 centimetri.

Montate su telai fissi o reversibili e gestite con comandi elettrici, le defogliatrici assicurano buona precisione e notevole tempestività d'intervento riducendo i tempi di lavoro. Tuttavia, è sempre meglio procedere ad una rifinitura a mano. Sul mercato si trovano numerose versioni per gli impianti a spalliera, mentre scarseggiano quelle per gli impianti a pergola.
 
Defogliatrice Tecnovict 111 AA con modulo Help
Defogliatrice Tecnovict 111 AA con modulo Help

Innovativa è la defogliatrice a rulli 111 AA "Wi-Fi - GPRS Modulo Help" di Spezia Tecnovict. Con accostamento automatico alla superficie della chioma e regolazione dell'intensità, elimina le foglie con una delicatezza paragonabile all'intervento manuale e trasmette i parametri di funzionamento in remoto grazie al nuovo modulo Help, premiato ad Eima 2018. I dati - inviati su smartphone o su pc aziendale - sono utilizzati per implementare l'assistenza remota in tempo reale e la manutenzione predittiva.

Estremamente delicata anche la defogliatrice reversibile a rulli Soft Touch 2 di Volentieri Pellenc. Versatile, facile da usare e caratterizzata da bassi costi di manutenzione, Soft Touch 2 sfrutta un palpatore per gestire in automatico e in tempo reale la pressione sulla chioma, mantenendo gli acini integri. Plus della soluzione Volentieri Pellenc sono la capacità di raggiungere i 7 chilometri orari in fase di lavoro e la presenza del sistema automatico di sicurezza in caso di impatto frontale.

New entry tra le defogliatrici ad aria pulsata è Ero VITIpulse che rimuove le foglie con impulsi d'aria compressa prodotti da valvole a ugello. I getti penetrano all'interno della parete fogliare, staccando anche le foglie meno esposte, i residui dei fiori e le bacche più piccole. In questo modo, si ottengono grappoli con acini meno fitti, più resistenti, più sani e quindi in grado di rimanere sulle piante più a lungo.
La posizione e l'angolo di inclinazione delle teste defogliatrici di VITIpulse - funzionante a velocità massime di 3.5 chilometri orari - possono essere regolate idraulicamente o manualmente per adattarsi ad ogni condizione operativa. Regolabili anche la pressione dell'aria, che arriva fino a 1 bar, e la velocità di rotazione di ogni ugello.
 

Defogliatrice Volentieri Pellenc Soft Touch 2
 

Innovazione a portata di... mano

Sebbene cimatrici, legatrici e defogliatrici siano sempre più performanti e precise, alcuni viticoltori temono danneggiamenti a foglie o grappoli e preferiscono gli interventi di potatura manuale che certamente garantiscono maggior tutela delle piante ma comportano notevole affaticamento per l'operatore.

Per gestire al meglio queste attività, la start up Rocky Agri ha lanciato ad Enovitis 2019 il nuovo agevolatore Rocky One. Disponibile nei modelli Mountain (con sistema di avanzamento a joystick) e Free Hands (con con sistema di avanzamento a torsione), Rocky One rivoluziona lo svolgimento delle operazioni ripetitive in vigneto, frutteto o serra rendendole meno inquinanti e costose, nonché più produttive e sicure.

A garantire ottima postura ed elevata stabilità - anche con dislivelli notevoli - il sedile comodo, il motore elettrico a batterie estraibili, il baricentro basso, le ruote sterzanti e il robusto telaiooltre al sistema di trazione a bagno d'olio esente da manutenzione.

Il motore elettrico dell'agevolatore - realizzato al 95% con componenti italiani - consuma mediamente 2 euro di elettricità al giorno e rispetta l'ambiente. "Sul mercato non c'è nulla di simile a Rocky One, una soluzione sicura, silenziosa, sostenibile e funzionale pensata per rispondere alle difficoltà quotidiane degli agricoltori, ridurre i costi ed incrementare la produzione" specifica Zeno Zorzetto, fondatore della start up nata a gennaio 2018.
 
Agevolatore elettrico Rocky One in vigneto
Agevolatore elettrico Rocky One in vigneto

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