La campagna olivicolo olearia 2023-2024 assiste a due fenomeni contrapposti: una produzione attesa che non attenuerà la scarsità dell'offerta e dall'altro canto una riduzione della domanda degli ultimi mesi, frutto forse anche della corsa dei prezzi al consumo.
E la seconda settimana di novembre vede per l'olio extravergine di oliva le borse merci sempre più orientate ai ribassi, con Bari dove i cali si fanno decisi, forse per l'affluire dell'olio nuovo che attenua la scarsità dell'olio della scorsa annata, ma ancora non differenziano nel listino gli oli di diverse moliture.
I prezzi dell'olio Evo all'origine sono alla sesta settimana di calo consecutivo, e le diminuzioni - come già accaduto la scorsa settimana - si confermano repentine, toccando punte sulla piazza di Bari del 3% e, di conseguenza, il prezzo medio nazionale Ismea risulta in calo del 2%. Restano consolidate le previsioni produttive e le giacenze, sia in Italia che in Spagna.
I consumi sono in calo
Secondo Assitol, in riguardo all'olio di oliva extravergine "la nuova campagna si apre purtroppo in una fase di calo dei consumi (-11% negli ultimi mesi), che rischia di acuirsi se il quadro economico di riferimento dovesse aggravarsi". E aggiunge, con riferimento al quadro politico economico internazionale che "l'incertezza resta l'aspetto più preoccupante soprattutto per le aziende che, dopo anni non facili, hanno serie difficoltà nel disegnare una reale programmazione delle loro attività". Sicuramente questi fattori di domanda debole iniziano a pesare sul mercato, bilanciando gli effetti di un'offerta che non sarà certo ai livelli delle migliori annate, almeno sul piano quantitativo.
Borse merci, pesanti ribassi a Bari e Milano
Alla Borsa Merci di Bari ieri, 14 novembre 2023, l'olio extravergine di oliva di prima qualità, con acidità inferiore allo 0,4% titolata in acido oleico, è stato quotato 7,90 euro al chilogrammo sui minimi e 8,50 euro sui massimi, in ribasso di 0,20 euro al chilo sui minimi e 0,60 euro sui massimi rispetto alla precedente seduta del 7 novembre, quando i prezzi erano calati di 0,20 euro sui minimi, ma si erano tenuti stabili sui massimi, rispetto alla ancor precedente seduta del 31 ottobre 2023.
Rispetto all'andamento dei prezzi dell'ultima seduta, il bollettino della Borsa Merci di Bari commenta: "mercato in assestamento per gli oli extravergine di oliva di qualità". In epigrafe - anche in questa seduta - non è specificato il millesimo di produzione, pertanto il prezzo dovrebbe riferirsi tanto all'olio nuovo quanto a quello vecchio. Il tutto in attesa di una quotazione dell'olio nuovo distinta dal vecchio.
In Borsa Merci Bari si segnala anche il vistoso calo di 0,60 euro sulla seduta precedente dell'Evo biologico sceso a 8,70 euro al chilogrammo - prezzo unico - dopo che era rimasto ancora stabile sulla ancor precedente seduta del 31 ottobre 2023.
Alla Borsa Merci di Milano, sempre il 14 novembre 2023, l'olio extravergine di oliva italiano ha registrato un ulteriore calo di 0,40 euro al chilogrammo sulla precedente seduta del 7 novembre scorso, scendendo a 7,95 euro al chilogrammo sui minimi ed a 8,25 sui massimi. L'olio Evo italiano è in calo su questa piazza dal 17 ottobre scorso.
Alla Borsa Merci di Milano il 14 novembre si rileva in calo di 0,20 euro al chilogrammo l'olio extravergine di importazione comunitario sulla precedente seduta del 7 novembre che è così sceso a 7,80 euro sui minimi, e ad 8,30 euro sui massimi. Il segnale sui prezzi sconta la scarsità di dati sull'olio nuovo e comunque non mette ancora fine ad un trend discendente iniziato il 17 ottobre scorso.
Prezzi all'origine: sesto calo consecutivo
I prezzi all'origine nell'ultima settimana sono nuovamente diminuiti. Secondo Ismea, il prezzo medio dell'olio d'oliva extravergine alla seconda settimana di novembre 2023 si è attestato a 8,20 euro al chilogrammo, in flessione di 0,17 euro al chilo sugli 8,37 registrati nella prima settimana di novembre (-2%), come si evince dal grafico sottostante.
Si tratta del sesto calo consecutivo del prezzo medio dell'olio Evo dalla fine di settembre e al contempo si osserva che il calo di prezzo - diventato nel tempo via via sempre minore fino a fine ottobre - ora torna su valori elevati.
Il valore in esame resta così su livelli nettamente inferiori a quelli registrati nella prima settimana di agosto 2023, quando aveva toccato 8,87 euro al chilogrammo. Il prezzo medio della seconda settimana di novembre 2023 resta pur sempre maggiore del 44,5% rispetto allo stesso periodo del 2022.
(Fonte: Ismea)
I prezzi medi per piazza, come evidenziato dalla tabella al link sottostante, segnalano una prevalenza di piazze stabili, pur in presenza di ulteriori e significativi cedimenti del prezzo dell'olio Evo sulla principale piazza pugliese - Bari - con cali del 3% su base settimanale - e in Calabria sugli oli Dop. Ancora in controtendenza la Sicilia, questa settimana con i rialzi sulla piazza di Trapani, mentre si apprezzano incrementi per alcune Dop del Nord.
Prezzi medi per piazza dell'olio extravergine di oliva
(Fonte: Ismea)
Gli effetti di una annata abbondante in Puglia comportano una forte diminuzione dei prezzi medi all'origine in quella regione, che resta la principale produttrice nazionale di Evo, trascinando per questo motivo al ribasso l'intero listino, con effetti ponderali più che sostanziosi sul prezzo medio nazionale.
Italia, previsioni +20% sul 2022
Le stime produttive per l'Italia, elaborate da Ismea in collaborazione con Italia Olivicola e Unaprol e pubblicate il 13 ottobre 2023, indicano una ripresa del 20% per la campagna 2023-2024, nonostante un'annata difficile, condizionata dalla siccità invernale a cui sono seguite le piogge primaverili che hanno provocato in molte aree cascola dei fiori e difficoltà di allegagione.
Secondo i dati rilevati, la produzione potrebbe non raggiungere i livelli medi delle quattro campagne precedenti. I primi dati, infatti, si attestano sulle 290mila tonnellate, con una crescita del 20% rispetto allo scorso anno, non sufficiente a superare il calo dello scorso anno.
Le valutazioni di Ismea trovano una conferma nelle stime quasi sovrapponibili di Assitol, diramate il 10 novembre scorso: 289mila tonnellate, sempre in recupero di circa il 20% rispetto alle 240mila della campagna precedente, ma ben al di sotto delle 350mila tonnellate delle migliori e più recenti campagne.
Giacenze in Italia di Evo al 30 settembre -36,3%
In Italia le giacenze di Evo sono ancora ferme a quelle di fine settembre e continuano a diminuire vertiginosamente: secondo Frantoio Italia - report numero 9 del 2023 - al 30 settembre scorso erano appena 105.291 tonnellate, contro le 165.299 tonnellate di un anno fa (-36,3%). L'olio Evo di produzione italiana rimasto alla fine del mese di settembre è pari ad appena 38.681 tonnellate, tanto che Frantoio Italia avverte: "Nell'ambito dell'Evo è da segnalare il dato della quantità di prodotto di origine italiana che con 38.681 tonnellate risulta inferiore del 55,6% rispetto al 30 settembre 2022" quando le giacenze di Evo di produzione nazionale erano attestate a 87.183 tonnellate.
La Spagna prevede +15,3% sul 2022
Dalla Spagna non giungono novità: la produzione di olio d'oliva sarà pari a 765.362 tonnellate nella campagna 2023-2024; almeno è tale l'ultima previsione ufficiale rilasciata del Ministero dell'Agricoltura di Spagna oltre un mese fa: il 9 ottobre 2023. Questo significa che nella campagna in corso, iniziata il 1° ottobre scorso, la produzione olivicolo olearia del Paese iberico dovrebbe attestarsi al 15,3% in più rispetto al basso raccolto della stagione precedente (664.033 tonnellate) e il 34,3% al di sotto della media degli ultimi quattro anni.