Le arance rosse da spremuta saranno riconoscibili sui banchi della Grande Distribuzione Organizzata, Gdo, e differenziate dal prodotto premium, di maggior pezzatura. Lo comunica il Consorzio di Tutela dell'Arancia Rossa di Sicilia Igp con una lettera aperta alla Gdo firmata dal neoeletto presidente Gerardo Diana. Che intende così combattere le vendite promozionali, spesso al limite del sottocosto, operate nel momento di maggiore picco qualitativo degli esperidi etnei.

Il presidente del Consorzio Arancia Rossa di Sicilia Igp ha scritto una lettera alle catene della Gdo per annunciare la realizzazione di una nuova banda consortile che dovrà essere utilizzata per il confezionamento dell'Arancia Rossa di Sicilia Igp da spremuta, in maniera da differenziarla in modo chiaro e visibile dalla banda tradizionale del Consorzio e da quelle autorizzate in cobranding per il prodotto premium.

"Il nostro Consorzio, pur avendo avuto in questi anni rare occasioni di confronto con la Gdo, si è sempre dichiarato disponibile ed ha accolto le richieste di cobranding, inteso soprattutto per il prodotto premium, pervenute da quasi tutta la Grande Distribuzione. Ciò è accaduto perché siamo convinti che il sistema della Gdo costituisca oggi la colonna vertebrale per la vendita al consumo, con i terminali nervosi rappresentati dalle migliaia di punti vendita dislocati in tutta Italia e nei paesi dell'Unione Europea" scrive Diana.

"Il Consorzio ha sempre concepito il cobranding come uno strumento per promuovere il proprio brand insieme al vostro, per aumentare il posizionamento dell'Arancia Rossa di Sicilia Igp, per conquistare nuovi spazi di mercato e raggiungere nuovi consumatori interessati a prodotti garantiti e di alta qualità, e per assegnare un valore aggiunto al prodotto" sottolinea Diana.

"Purtroppo - stigmatizza il presidente del Consorzio di Tutela - abbiamo avuto modo di constatare invece che alcune catene della Gdo utilizzano il cobranding per il lancio di campagne promozionali e di vendita del prodotto al limite del sottocosto. E questo non va bene ed è avvenuto in questi giorni, nella stagione in cui il prodotto premium è ampiamente disponibile e al meglio delle caratteristiche organolettiche e commerciali".

Quanto è accaduto va ovviamente in contrasto con le motivazioni che hanno spinto il Consorzio ad accettare ben volentieri il cobranding. Da qui la motivazione delle contromisure annunciate dal presidente Diana.

"Da parte nostra provvederemo a segnalare alla catena di distribuzione interessata quanto riscontrato perché siamo consapevoli di rappresentare e promuovere un prodotto di eccellenza che nasce nel profondo della cultura contadina di un vasto territorio della Sicilia Orientale sotto le falde dell'Etna - annuncia Diana - che conclude: "Con questa lettera aperta e con l'adozione della nuova banda di etichettatura che distinguerà, da qui in avanti, il frutto premium da quello da spremuta, intendiamo dare il nostro fattivo contributo per costruire una rete relazionale che consenta un confronto costante che ci aiuti anche a superare eventuali incomprensioni o a segnalare insoddisfazioni, come quella sopra riferita".