In Italia le giacenze di olio extravergine di oliva continuano ad aumentare su base mensile, ma più lentamente e tornano finalmente al di sotto di quelle di un anno fa. Visibilmente, l'aumento delle giacenze su base mensile è trainato dalle importazioni Ue, mentre diminuiscono le scorte di olio evo di produzione nazionale. Tali variazioni degli stock hanno l'effetto di mantenere stabile il prezzo dell'Evo nazionale all'ingrosso, e di alimentare una sostanziale concorrenza tra i vari territori di produzione, dove i prezzi all'origine si presentano contrastati: avanzano in Calabria mentre crollano in Sicilia, ma c'è maggiore stabilità in Puglia.
 

Borsa merci di Bari, prezzi fermi

Ieri, 23 febbraio 2021, la Commissione olio della Borsa merci di Bari ha fissato l'olio extravergine di oliva con acidità massima dello 0,4%, a 4,70 euro al chilogrammo sui minimi ed a 4,90 euro sui massimi, registrando stabilità sulle precedenti sedute dal 15 dicembre 2020 al 16 febbraio 2021. Parimenti, l'olio Evo con acidità massima dello 0,8% è stato fissato a 4,10 euro sui minimi ed a 4,30 euro sui massimi, registrando stabilità sulle precedenti sedute dal 2 al 16 febbraio scorsi. La Commissione olio ieri ha rilevato i prezzi per l'olio extravergine biologico a 5,00 euro al chilogrammo sui minimi e 5,20 euro sui massimi, stabile sulle precedenti sedute dal 12 gennaio 2021. Non è invece stato quotato l'extravergine Dop Terra di Bari.
 

Giacenze di Evo in calo su gennaio 2020

Continuano a crescere le giacenze di olio extravergine di oliva, passate dalle 241.241 tonnellate del 31 dicembre 2020 (Frantoio Italia n 35/2020) alle 249.432 tonnellate del 31 gennaio 2021, rese note l'8 febbraio scorso sul sito web del Mipaaf dall'Istituto centrale per la qualità e la repressione frodi con il report Frantoio Italia n 1/2021. Si registra così un incremento delle giacenze del 3,39% in un mese - tendenzialmente in rallentamento rispetto al +13,95% di dicembre su novembre 2020.

Tale crescita delle giacenze è determinata dal sostanziale effetto delle importazioni da paesi Ue (+13,36%), che alimentano 10.335 tonnellate di giacenze in più a fine gennaio, atteso che le giacenze di evo extracomunitario crescono di sole 15 tonnellate (+0,2%), mentre si registrano le diminuzioni di quelle di Evo nazionale per 1853 tonnellate (-1,23%) e degli Evo blend per 306 tonnellate (-5%).

In compenso le giacenze in Italia di olio Evo, al 31 gennaio 2021, scendono sotto il livelli di quelle del 31 gennaio 2020 del 3,6% che si erano attestate a 258.645 tonnellate. Ancora meglio stanno le cose in questo caso se si guardano i valori delle giacenze di Evo nazionale dello scorso anno: erano 174.998 e al 31 gennaio 2021 se ne contano 148.705, ben il 17% in meno di un anno fa.
 

Prezzi all'origine contrastati

Ecco i prezzi medi all'origine per piazza dell'olio Evo rilevati da Ismea "franco azienda" ed Iva esclusa tra il 15 ed il 23 febbraio in un raffronto con gli ultimi rilevati dall'Istituto tra il 25 gennaio ed il 2 febbraio e pubblicati lo scorso 3 febbraio 2021 da AgroNotizie.

In Puglia la mappa dei prezzi è improntata a stabilità, al netto di un calo su Foggia, che con 4,60 euro al chilogrammo il 18 febbraio perde 10 centesimi (-2,1%) sulla settimana precedente, che aveva mantenuto le stesse quotazioni del 28 gennaio scorso, pubblicate in AgroNotizie il 3 febbraio 2021. A Bari si registra stabilità visto che il prezzo medio rilevato il 15 febbraio è lo stesso del 4 gennaio scorso, rimasto fermo a 4,80 euro al chilogrammo.

Le piazze del Salento - Lecce, Taranto e Brindisi - tutte rilevate il 18 febbraio scorso - presentano un prezzo medio per l'extravergine da produttore a 4,54 euro al chilogrammo, che si presenta stabile sulle rilevazioni pubblicate da AgroNotizie il 3 febbraio e rilevate da Ismea tra il 28 gennaio ed il 2 febbraio scorsi.

In Calabria il 18 febbraio scorso per l'Evo da produttore le piazze di Cosenza, Rossano Calabro, Lamezia Terme e Catanzaro segnano un prezzo medio all'origine di 4,75 euro al chilogrammo, in crescita del 3,3% sulla settimana precedente, che si era mantenuta stabile rispetto alla rilevazione del 28 gennaio scorso, in quella occasione salita a 4,55 euro al chilogrammo e riportata in AgroNotizie lo scorso 3 febbraio. L'ultima quotazione - al rialzo di ulteriori 20 centesimi - ora supera il primo massimo di campagna segnato dall'Evo calabrese il 29 ottobre scorso a 4,60 euro al Kg.

In Sicilia - a Palermo e a Trapani - i prezzi sono calati del 4,9% ieri 23 febbraio, pervenendo a quotazione media di 4,90 euro al chilogrammo, dopo che i valori erano stazionati fino alla scorsa settimana sui 5,15 euro al chilogrammo sulle due piazze. Tale ultimo valore era stato rilevato da AgroNotizie il 2 febbraio scorso, in calo di 10 centesimi rispetto al 12 gennaio.
Stabile invece l'Evo a Ragusa che tra il 2 ed il 16 febbraio resta invariato a 5,50 euro al chilo.

Per un raffronto più ampio con i prezzi di inizio febbraio e fine gennaio è possibile visionare l'articolo del 3 febbraio scorso.