"Per bloccare l'avanzata della Xylella fastidiosa, ormai certificata in agro di Monopoli, occorrono gli espianti, e bene sta facendo il nuovo direttore dell'Arif, Francesco Ferraro. E siamo lieti che il direttore abbia voluto aprire le porte ad un nuovo modello per il contrasto alla Xylella fastidiosa, volendo approfondire il tema del controllo dei vettori" ha affermato il presidente di Copagri Puglia Tommaso Battista.
"In questo campo l'esperienza del professore Francesco Porcelli può essere utile, perché non si può pensare che l'espianto sia l'unico argine alla avanzata di Xylella fastidiosa" ha sottolineato ancora il presidente di Copagri Puglia, che ha specificato come sia necessario intervenire nelle zone indenni.
Nel convegno il professor Porcelli, docente di entomologia all'Università Aldo Moro di Bari, ha sottolineato come attualmente il monitoraggio sui vettori avvenga di fatto sugli adulti e sia in ritardo sulla necessità di studiare l'evolversi della situazione in campo sin dagli stadi giovanili, in modo da poter intervenire in maniera più efficace, prevenendo l'attività di trasmissione della batteriosi da pianta a pianta.
Per ottenere un tale risultato è però necessario investire di più in informazione diretta verso gli operatori agricoli. "E la Regione Puglia, attraverso il Programma di sviluppo rurale 2014-2020 con la misura 1.2, ha favorito le attività di informazione rivolte al mondo agricolo ed è in questo ambito che lo sforzo di Copagri si sta concentrando perché la lotta alla Xylella non sia solo uno slogan, ma una serie di azioni, anche con una comunicazione efficace, rivolte a fermare quella che appare una inesorabile avanzata" è scritto in una nota di Copagri.
"L'incontro - ha proseguito Battista - ha gettato le basi per un nuovo modello di gestione di questa emergenza che ci auguriamo il nuovo assessore all'Agricoltura, Donato Pentassuglia, voglia accogliere. Espianti, controllo vettori con intensificazione dei monitoraggi e cura, questo il percorso da seguire. Occorrono nuovi finanziamenti anche su progetti di ricerca come quelli portati avanti dal ricercatore del Crea Marco Scortichini", anche lui intervenuto al convegno.
Scortichini ha sottolineato l'importanza dell'endoterapia nella gestione della convivenza con la Xylella fastidiosa e come cura degli oliveti preesistenti nella zona infetta, e non soggetta a misure di contenimento, a partire dalle ricerche sulle soluzioni di fertilizzante fogliare a base di rame e zinco. Una strategia che nel medio periodo finirà con l'avere il suo giusto peso, vista la relativa scarsità di fondi per finanziare tagli e reimpianti con cultivar resilienti, rispetto alla nutrita platea di potenziali beneficiari, e attese le continue conferme sul campo dell'efficacia del così detto "protocollo Scortichini".
"Copagri ha un solo obiettivo su questo tema: fermare l'avanzata di Xylella con un cambio di passo: azioni sinergiche tra i soggetti interessati”, ha ribadito Battista.
Per Franco Verrascina, presidente nazionale di Copagri che ha concluso i lavori, "la politica ha le sue responsabilità, oggi è tempo di pensare agli agricoltori senza altri fini, è necessario intervenire subito anche con l'aiuto del mondo scientifico. Basta ritardi! È tempo di agire! Fermiamo la Xylella e confrontiamoci anche sul futuro dei nostri territori e del nostro paesaggio", l'appello finale di Verrascina.