Da ieri la Basilicata ha il suo olio extravergine di oliva Igp: una opportunità per valorizzare il lavoro di oltre 12mila olivicoltori, che da soli rappresentano in termini di produzione lorda vendibile il quarto comparto del settore agricolo lucano.

Fanelli, si rafforza l'identità dell'agricoltura lucana
"Da oggi la Basilicata si fregia del marchio Igp Olio Lucano, iscritto ufficialmente nel registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette come da Regolamento di esecuzione Ue 2020/1389 della Commissione del 28 settembre 2020 e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Comunità europea del 5 ottobre 2020ha annunciato ieri con grande soddisfazione l'assessore alle Politiche agricole e forestali della Basilicata, Francesco Fanelli.

"Si tratta - ha commentato Fanelli - di un riconoscimento che dà merito al lavoro e ai sacrifici dei tanti produttori e frantoiani che da anni hanno creduto e investito con energia per portare a termine questo percorso di qualità. Con l'Igp Olio Lucano salgono ufficialmente a diciotto i prodotti a marchio d'eccellenza della Basilicata con cinque Dop, sette Igp, quattro Doc, un Docg e un Igt. Un ulteriore successo - conclude Fanelli - che rafforza e valorizza l'identità dell'agricoltura lucana che si traduce nella fermezza e nella passione dei suoi protagonisti".
 

Bellanova, un percorso iniziato nel 2016 giunto a compimento

"Finalmente anche l'olio lucano ottiene la certificazione Igp dall'Unione europea. Un riconoscimento assolutamente meritato per questo prodotto di altissima qualità e per gli oltre 12mila olivicoltori lucani che lo producono". Così la ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova ha commentato il via libera definitivo alla registrazione dell'Igp "Olio lucano Igp" nel registro europeo delle denominazioni di origine e indicazioni geografiche protette (Dop e Igp) e delle Specialità tradizionali garantite (Stg) contro imitazioni e falsi.

"Un percorso cominciato nel 2016 e costruito nel tempo con Luca Braia, già assessore all'Agricoltura, in Basilicata, e oggi arrivato a compimento", ha sottolineato Teresa Bellanova. "Non possiamo che essere soddisfatti davanti al numero sempre maggiore di nostri prodotti riconosciuti ufficialmente, con un marchio dedicato, come grandi eccellenze agroalimentari, buone non solo per il palato, ma anche per la salute. Un valore aggiunto che va a premiare anche gli sforzi dei nostri produttori nell'assicurare sempre controlli, qualità e trasparenza ai consumatori".
 

Braia, ora le aziende siano messe in condizione di certificare

E per Luca Braia, oggi consigliere regionale lucano, "Terminato l'iter, ora comincia la messa in campo di ogni opportunità possibile per il nostro agroalimentare. Inviteremo, da parte nostra, la ministra Teresa Bellanova alla presentazione ufficiale del marchio Olio lucano Igp che spero in tempi brevi possa essere organizzata, sicuramente in collaborazione e sinergia con il presidente nazionale di Città dell'Olio, il lucano Michele Sonnessa".

"Chiediamo - aggiunge Braia rivolto all'amministrazione regionale lucana ed al Governo - l'immediata applicazione di tutte le procedure atte a rendere fruibile il marchio 'Olio lucano Igp' da parte di tutte le aziende agricole olivicole che, dalla prossima produzione, potranno finalmente avere a disposizione uno strumento di valorizzazione e promozione unico, per il quale non va perso tempo e vanno colte tutte le occasioni per il posizionamento sui mercati nazionali e internazionali".

Braia ancora ricorda il "Grande lavoro cominciato più di tre anni fa durante il mio mandato di assessore all'Agricoltura, con gli uffici regionali, Camera di commercio, Alsia ma soprattutto con le tante aziende del consorzio proponente, con il presidente Claudio Cufino". E infine sottolinea "L'orgoglio e la soddisfazione personale per questo percorso lungo, ma il più opportuno per l'olio straordinario della nostra Basilicata" che si unisce "al lavoro di miglioramento della qualità di tutta la comunità olivicola lucana intrapreso sin dal 2015, anno dell'emanazione della legge regionale, con una collaborazione sinergica tra il mondo della produzione a tutti i livelli e delle istituzioni".