Emilia Romagna
Psr, 13,5 milioni per dissesto idrogeologico e pacchetto giovaniLa Regione ha accolto tutte le domande sulle richieste provenienti dal mondo agricolo per i due bandi relativi al sostegno per gli interventi al fine di prevenire i dissesti idrogeologici e le misure in favore del pacchetto giovani. Sono infatti stati stanziati 8 milioni di euro per la prevenzione dei danni da frane e 5,5 per le imprese guidate dai giovani. 259 domande contro il dissesto e 72 progetti di giovani imprenditori agricoli, per un totale di 13,5 milioni di euro di finanziamenti.
"Contrastare il dissesto e favorire il ricambio generazionale in ambito agricolo sono temi centrali della politica agricola regionale – sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi – si tratta di azioni strategiche per il supporto territoriale e dell’impresa. L’agricoltura è una delle sfide globali del nostro tempo e ha bisogno del supporto costante delle istituzioni, per rafforzare l’area di produzione agricola territoriale e le persone che ci lavorano. Il nostro obiettivo è liquidare tutte le risorse possibili e dare massimo sostegno alle imprese e al territorio”. Questi contributi aggiuntivi vanno ad esaurire le graduatorie, rispettivamente in totale 16,8 milioni per il dissesto idrogeologico e 15,5 milioni per i giovani.
Ortofrutta, si preme per nuove risorse per le imprese colpite dal Coronavirus e dalle gelate
Emergenza Coronavirus e gelate hanno bruciato 400 milioni di euro di valore per le produzioni frutticole estive, con 180 milioni privi di copertura assicurativa. E’ il bilancio pesantissimo in Emilia Romagna per il comparto della frutta estiva. “La situazione è eccezionale e abbiamo bisogno di strumenti inediti per affrontarla – sottolinea l’assessore Mammi – non possiamo permettere che i nostri imprenditori frutticoli restino schiacciati tra coronavirus e gelate. La Regione c‘è e metterà in campo ogni azione per sostenere i suoi agricoltori”. La Regione si era da subito attivata con la richiesta di calamità visto che gli agricoltori, a causa delle limitazioni agli spostamenti imposte dalla pandemia Covid-19, e non avevano potuto accedere per tempo alle assicurazioni.