Estirpazioni, arretrato smaltito
Quella del 5 novembre è una data da tenere a mente, atteso che l’Italia, dopo aver subito il 5 settembre scorso una prima condanna da parte della Corte di giustizia dell’Unione europea del Lussemburgo, sulla scorta della procedura d’infrazione avviata dalla Commissione Ue per vari inadempimenti sul caso Xylella fastidiosa, si è messa ora al riparo da una seconda procedura, che avrebbe potuto comportare l’irrogazione di una sanzione pecuniaria quotidiana.“Le eradicazioni delle piante infette dal batterio della Xylella fastidiosa vanno avanti speditamente – si afferma nella nota dell’Arif del 5 novembre scorso, dove si precisa - stando ai dati dell’ultimo monitoraggio, non sono state rilevate piante infette nella zona cuscinetto, cioè quella più a nord e confinante con la zona indenne. Poi, per quanto riguarda la zona contenimento tutte le piante, i cui termini di estirpazione sono scaduti in base alle disposizioni dell’Osservatorio fitosanitario regionale, sono state abbattute, tranne una”.
“Sempre per la zona contenimento rimangono solo 14 piante da estirpare nella zona di Ostuni – conclude la nota - sulle quali l’Arif interverrà non appena saranno decorsi i termini previsti per la notifica ai proprietari, tramite pubblicazione sull’albo pretorio comunale”.
Monitoraggio, l'infezione punta ad ovest
Purtroppo però i giorni passano, e anche se lo spauracchio della procedura d’infrazione bis si è dissolto, resta l’emergenza Xylella fastidiosa da fronteggiare sul territorio. E il servizio Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia aggiorna il sito dove, sulla base dei protocolli di saggio, aggiornati al 21 novembre scorso, conta, con il quarto aggiornamento, altri 80 ulivi infetti, di cui 71 in provincia di Brindisi e 9 a Taranto, con un ulteriore lieve avanzamento del batterio verso ovest, pur sempre all’interno del perimetro della zona di contenimento.In particolare, larga parte delle piante infette rilevate - ben 59 - si concentrano ad Ostuni, 7 sono a Crispiano, altre 7 a Carovigno, 3 a Ceglie Messapica, 2 a Cisternino, una ciascuno toccano a Montemesola ed a Grottaglie.
“Per la prima volta nell'attività di monitoraggio è stata individuata una pianta infetta di asparago selvatico in un focolaio di Ostuni – sottolinea il sito web di agronomi e tecnici esperti Infoxylella sulla pagina Facebook , che rileva anche come - le piante infette rilevate in agro di Crispiano segnano con un valore di longitudine di 17,29° un ulteriore piccolo avanzamento del batterio verso ovest”.
Il che significa che trova conferma il timore che un’eventuale nuova avanzata del batterio fuori dall’area di contenimento potrebbe avere come direzione la Basilicata, più precisamente la provincia di Matera.