Il campione di 781 professionisti fra importatori, agenti, grossisti e distributori ha messo subito in luce con grande chiarezza come i vini francesi rimangano ancora imprescindibili negli acquisti per il 90% degli intervistati, seguiti dai vini italiani (76%) e da quelli spagnoli (71%). Sul fronte delle vendite, l'Italia può sorridere: il 41% degli operatori ritiene che le vendite di vino italiano cresceranno più degli altri paesi esportatori da qui al 2020, nonostante i francesi manterranno ancora la quota di mercato principale.
L'indagine mette comunque a nudo la fragilità dei vini francesi sui mercati cinesi e canadesi, insidiata dalla crescita dei vini francesi. L'immagine e la reputazione dei vini francesi è ancora al primo posto, mentre Spagna e Cile si distinguono per l'attrattività dei prezzi. Per quanto riguarda l'evoluzione dei formati, i mercati asiatici rimangono legati al vino in bottiglia e il 66% degli operatori di Cina, Hong Kong e Giappone prevedono la più alta crescita per i formati mezza bottiglia o altri piccoli formati.
Il 75% dei professionisti giapponesi intervistati e il 54% dei cinesi indicano poi come strategico il fatto di poter rassicurare i consumatori sull'autenticità e la tracciabilità del prodotto. Infine, sulle tendenze principali, i vini biologici sono molto attrattivi e crescono sempre di più, cosi come le denominazioni regionali, mentre il Rosè continua a macinare successo in Nord America.