Nei quattro giorni di fiera sono stati diversi i momenti di approfondimento che hanno puntato i riflettori sul saper valorizzare l’extravergine italiano come prodotto complesso che racchiude anche la storia e la tradizione del suo territorio di produzione. E' questa la chiave per contrastare il trend negativo che nell'ultimo anno ha interessato le esportazioni d’extravergine d’oliva italiano come ha sottolineato Antonio Paoletti, presidente della Camera di commercio Venezia Giulia: “I dati Istat sugli scambi italiani con l’estero nei primi nove mesi del 2017 ci dicono che vi è stata una battuta d’arresto piuttosto sensibile delle esportazioni (-17%). Ecco perché è ancor più importante insistere sul lavoro di valorizzazione di ciò che ci rende unici. L’eccellenza del made in Italy ha una storia da raccontare, ha cultura, oltre che alti standard qualitativi in senso stretto. Ed è qui che possiamo fare la differenza: continuare a insistere sulla qualità”.
Soddisfatto per la risposta dei produttori alla manifestazione triestina è Enrico Lupi, presidente dell’Associazione nazionale Città dell’Olio, che ha dichiarato: "Olio Capitale si conferma un’occasione imperdibile per i produttori delle Città dell’olio che anche quest’anno hanno risposto con entusiasmo al nostro invito ad essere presenti a Trieste con le loro eccellenze. In questa dodicesima edizione abbiamo voluto mettere al centro un tema di straordinaria attualità: il legame tra prodotto e territorio, parlando di paesaggio olivicolo come valore identitario che certifica il prodotto e permette anche alle piccole aziende di trovare il proprio spazio sul mercato internazionale puntando non solo sulla qualità ma anche sulla bellezza e la ricchezza del paesaggio di cui il prodotto è espressione”.
Grazie ad Olio Capitale la territorialità e le piccole produzioni di qualità trovano la propria visibilità mondiale. Lo conferma Yukari Yonehara, buyer giapponese che con la sua “Casa Angelina” porta a Tokio bontà agroalimentari italiane: “Stavamo cercando un prodotto ancora non conosciuto sul mercato giapponese che ha già familiarità con gli extravergini delle principali regioni produttive italiane. Questa volta eravamo in cerca di un prodotto originale. Qui a Olio Capitale abbiamo scoperto che anche regioni meno famose producono un ottimo prodotto. Siamo rimasti molto colpiti”.
Oltre 280 presenze al giorno nella Scuola di cucina che ha alternato showcooking proposti da top chef e da volti noti, grazie alla collaborazione della FipeTrieste e ai laboratori "Sapori del nostro territorio" della Despar, oltre che del Consorzio di tutela vini del Collio che ha garantito un calice di ottimo vino abbinato ai piatti proposti.
Nuove menzioni speciali quest'anno al Concorso Olio Capitale, con 303 oli partecipanti. Il Concorso ha visto primeggiare gli oli sardi: il “Fruttato Fois” dell’”Accademia Olearia” si è aggiudicato il premio per il miglior fruttato leggero, ma è “Luna nera di Oliena” dell’Azienda agricola Sebastiano Fadda il vero mattatore che oltre al premio per il miglior fruttato medio si è aggiudicato anche la menzione speciale della Giuria ristoratori, quella della Giuria popolare e per finire la Menzione Ex Albis Ulivis.
È andato, invece, oltreconfine, alla Slovenia, all'“Olio extravergine d’oliva Itrana” dell’azienda “Vanja Dujc” di Capodistria-Koper il premio per il miglior fruttato intenso. Il pugliese “Mimì Coratina” dell’Azienda agricola Donato Conserva ha guadagnato il favore della Giuria degli assaggiatori, vincendo la loro menzione, mentre al laziale “Colle Giglio” dell’Azienda agricola Federico Marocca è andata la nuova menzione “Young” e la menzione “Credit-Agricole-Friuladria” che ha dato merito al miglior extravergine del Nord-Est, “Le Creve Garda Dop” dell’azienda “Le Creve di Paolo Forelli”.
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Fonte: Olio Capitale