"Prosegue la crescita a doppia cifra delle superfici coltivate con metodo biologico in Emilia Romagna".
Così Paolo Parisini, presidente nazionale e regionale del biologico di Confagricoltura, ha commentato il comparto biologico della regione che nel 2017 ha registrato un aumento di oltre il 20% (dati Sinab) rispetto all'anno precedente.

Un settore al centro del convegno "Il biologico nel futuro delle aziende agricole", organizzato da Confagricoltura Emilia Romagna.
Dalle ore 9.30 del prossimo 29 gennaio a Bologna, presso l'Hotel Savoia Regency, il presidente dell'organizzazione regionale Gianni Tosi aprirà i lavori.

Per parlare della valorizzazione della filiera interverrà Danilo Marandola del Crea, mentre per i trend di mercato e l'interesse dei consumatori verrà data la parola ad Antonella Giuliano, responsabile ufficio produzioni certificate e ambiente di Ismea. Giampiero Reggidori, presidente del Centro ricerce produzioni vegetali, parlerà invece dello sviluppo esponenziale del bio mentre Parisini si focalizzerà sul ruolo di Confagricoltura e sulle attività future. Infine Simona Caselli, assessore all'Agricoltura della regione, concluderà la giornata.

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Emilia Romagna, i dati del biologico

Il comparto della regione fa leva su 5.194 operatori suddivisi tra aziende produttrici, trasformatrici e importatrici, in base all'Elenco degli operatori biologici della regione, che viene aggiornato in tempo reale. Il 67,84% rappresenta esclusivamente il comparto dei produttori di materie prime bio, vegetali e animali; l'11,46% produce e trasforma e oltre il 20% circa è costituito da magazzini di confezionamento dell'ortofrutta, ma anche da salumifici, cantine, macelli, frantoi, mulini, caseifici e forni fino alle aziende che svolgono solo la commercializzazione o l'importazione.
 
Tra le province più consistenti, spicca Parma con 850 operatori; Forlì Cesena con 735 e Bologna con 727 - nel capoluogo regionale e a Parma si concentra anche il maggior numero di aziende agroindustriali. Seguono Modena (654), Reggio Emilia (540) e Piacenza (513). Infine Ravenna, Ferrara e Rimini.