E' stato nominato “accademico corrispondente” dell’Accademia dei Georgofili, la più antica istituzione accademica del mondo, fondata nel 1753 a Firenze, Claudio Truzzi.
Veterinario, mantovano, è responsabile dell’ufficio Qualità di Metro Italia cash and carry. L’acclamazione è stata lo scorso otto aprile 2016, nel corso della cerimonia inaugurale del 263° anno accademico dei Georgofili, nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio. AgroNotizie lo ha intervistato.

Dottor Truzzi, Metro Italia cash and carry è conosciuta in tutto il mondo: cosa rappresenta l’agroalimentare e come possiamo definire il suo modello imprenditoriale?
“Presente in Italia da oltre quaranta anni, Metro cash and carry opera sul territorio nazionale con 48 punti vendita all’ingrosso in 16 Regioni e uno staff di circa 4.500 dipendenti con un obiettivo chiaro: essere al fianco dei professionisti indipendenti del settore alimentare, in particolare Horeca, offrendo un assortimento dedicato, prodotti di qualità, soluzioni e servizi studiati per supportarli nella gestione di successo del loro business. Metro Italia vanta un assortimento di qualità di circa 35.000 referenze, di cui oltre 14.500 nel settore food e circa 21.000 nel non food.

Tutto ciò all’interno di una realtà integrata e multicanale, che offre al cliente professionale la possibilità di scegliere, ogni giorno, la propria combinazione ottimale tra la tradizionale modalità di approvvigionamento cash and carry e il servizio di consegna Metro da te"
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In che modo?
“Il modello di business di Metro Italia si è evoluto per orientarsi alle rinnovate esigenze dei clienti Horeca, sempre più coinvolti nella gestione manageriale del proprio locale, dove gli acquisti rientrano nella pianificazione più ampia di un insieme di attività, l’ottimizzazione del tempo diventa quindi fondamentale. La maggior parte dei clienti Horeca esprime un comportamento d’acquisto ibrido con il ricorso a differenti canali di approvvigionamento. Attraverso il servizio di consegna, i clienti hanno l’opportunità di gestire in modo efficace il proprio tempo con la garanzia che la catena del freddo in fase di trasporto sia pienamente rispettata, grazie ai mezzi dotati di adeguate tecnologie impiegati da Metro Italia”.

Qual è la filosofia di Metro Italia sulla qualità nel settore agroalimentare?
“Metro Italia è da sempre attenta alla qualità, alla tracciabilità e alla certificazione dei propri prodotti. In Metro la qualità è certificata da Sgs, leader mondiale nei servizi di ispezione, verifica, analisi e certificazione di beni, servizi e sistemi. A garanzia della massima sicurezza alimentare in ciascuno dei nostri 48 punti vendita, come da normativa, Metro ha applicato il sistema Haccp (Hazard analysis and critical control points), garante del rispetto della catena del freddo, ed ha adottato procedure specifiche e stringenti affinché la catena del freddo, sia sempre monitorata e garantita, dalla produzione alla vendita. Inoltre Metro Italia, come tutti i cash and carry, ha i bolli Ce nei reparti carne e pesce; i bolli Ce sono più restrittivi rispetto al sistema Haccp che tutti devono implementare indistintamente”.

Oltre alla promozione dei prodotti locali, come valorizzate il made in Italy?
“Metro Italia vanta un assortimento ampio e di qualità, capace di rispondere anche alle esigenze più specifiche. Per questo motivo nei nostri 48 punti vendita i clienti hanno a loro disposizione un’offerta differenziata, in cui trovano spazio anche il made in Italy e i prodotti locali. Grazie a un’importante rete di fornitori del territorio e certificati, i nostri punti vendita offrono oltre 7mila prodotti locali, alla base delle specialità culinarie italiane”.

Secondo lei il consumatore è abbastanza informato sull’agricoltura e i prodotti agroalimentari? Quali azioni sono necessarie?
“La comunicazione rappresenta sicuramente un elemento chiave, come emerso dalla seconda edizione dell’Osservatorio Metronomo, sviluppato da Metro Italia insieme a Iefe Bocconi. Dall’analisi della percezione della tracciabilità da parte dei professionisti della ristorazione e dei consumatori finali, l’Osservatorio ha mostrato come i primi non abbiano ancora colto appieno il bisogno crescente dei loro clienti di essere maggiormente informati e rassicurati. Metro e Iefe Bocconi hanno quindi sviluppato le sette Regole d’oro della tracciabilità, linee guida concrete a beneficio dei professionisti dell’Horeca anche in ottica di differenziazione.

Su questa scia, a livello internazionale Metro si è posta l’obiettivo di rendere ancora più permeante la comunicazione della tracciabilità verso i propri clienti. In Germania, per esempio, è già stato lanciato con successo il progetto fTrace, grazie a cui è possibile recuperare le informazioni relative ai prodotti dei reparti freschissimi - carne, pesce e ortofrutta - attraverso sistemi di lettura ottica facilmente accessibili tramite smartphone”
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Da veterinario, quali sono le sfide della zootecnia?
“Sicuramente dobbiamo far ripartire il sistema di produzione della carne. Assistiamo a una riscoperta della carne, ma l’Italia è autosufficiente al 40%. Per rafforzare la filiera e il made in Italy serve però un piano di sviluppo che coinvolga il Mipaaf, gli allevatori, la distribuzione. Possiamo contare sulle razze tipiche, dovremmo estendere il concetto su più larga scala e tutelare la biodiversità e la redditività del sistema. Se penso inoltre al settore lattiero caseario, abbiamo un assortimento di formaggi meraviglioso, che deve essere valorizzato”.

Come si combatte l’Italian sounding?
“Con la comunicazione. Scontiamo una lentezza burocratica molto forte, ma non possiamo mollare. Per esempio sull’olio d’oliva, nel 2014 Metro ha siglato un accordo storico con i consorzi dell’olio extravergine italiani e spagnoli per lavorare in sinergia, proprio per combattere le contraffazioni e valorizzare i diversi prodotti. In quest’ottica verrà lanciata una campagna di comunicazione ad hoc che coinvolgerà inizialmente Italia, Spagna e Germania, con l’obiettivo di estenderla in altri Paesi europei, dalla Polonia alla Repubblica Ceca”.