Dall’indagine sulla campagna olivicolo olearia 2015 - 2016, realizzata sull’intero territorio nazionale da Unaprol e dal Consorzio nazionale degli olivicoltori, escono bene tutte le regioni del Centro – Nord: dal Lazio alla Lombardia si vedono tutti tassi di crescita con il segno più. In Italia, secondo Cno – Unaprol, dovrebbero prodursi non meno di 298.348 tonnellate di oli di oliva vergini  (+46% sul 2014). Nell’Italia Centro Settentrionale, si produrrà poco meno del 10% degli oli di oliva vergini italiani.

Ecco le previsioni regione per regione.
 
Lazio - La produzione di oli di oliva vergini attesa in questa regione è stimata in +40% rispetto alla campagna 2014-2015, con una produzione prevista in  7.959,18 tonnellate. Nella sabina romana e reatina si prevede una produzione superiore di oltre il 40% a quella dello scorso anno. La primavera con temperature medie piuttosto elevate e priva di piogge ha purtroppo contenuto l’allegagione. L’estate calda e siccitosa ha evitato gli attacchi di mosca olearia e nel mese di settembre, le olive tanto da tavola, quanto da olio, si presentavano esenti da attacchi fitopatologici. Si tratterà, dunque, di un prodotto sano a beneficio della qualità organolettica dell’olio che ne risulterà.  Anche in provincia di Latina e Frosinone le previsioni raccontano di un’annata ottima sia qualitativamente che quantitativamente se paragonata a quella dello scorso anno (+50%).  L’altro areale olivicolo rilevante laziale, il viterbese, conferma la crescita delle produzioni sebbene con una percentuale più contenuta (+25%) rispetto a quella stimata in sabina.

Toscana - Campagna di carica in tutta la regione, dove si prevede una produzione di oli vergini di oliva da 7.455,72 tonnellate: +60% sulla campagna 2014-2015. L’andamento climatico, con buona piovosità primaverile, ha consentito un’intensa fioritura, parzialmente ridotta dalle elevate temperature registrate tra giugno e luglio. Nel grossetano, nonostante le avverse condizioni climatiche che hanno condizionato l'allegagione di alcune varietà e le fasi di accrescimento delle drupe, le prospettive nelle diverse zone sono promettenti in senso sia quantitativo (+ 30-50% rispetto alla campagna precedente), sia qualitativo. Nell’areale fiorentino la produzione attesa è superiore di oltre il 50% rispetto alla scorsa annata. Nelle restanti province, se si eccettuano alcune microaree sia dell’interno (area Prato/Arezzo) che della costa (area Livorno/Massa Carrara), la fioritura è stata elevata e, a seguire, l’allegagione ha fatto registrare delle ottime percentuali. Le piogge che ad agosto e settembre hanno consentito una perfetta irrigazione naturale della pianta e l’assenza pressoché totale di attacchi parassitari hanno contribuito a determinare la buona qualità del prodotto.

Abruzzo –Nella regione la crescita produttiva di oli vergini di oliva attesa è al + 60% e si prevede una consistenza di 5.809,63 tonnellate a fine campagna. A Chieti, Pescara e Teramo si attende una produzione largamente superiore al +50% rispetto allo scorso anno. Diversa, invece la situazione a L’Aquila, dove le previsioni sono comunque positive: nella Valle di Roveto, la produzione è stimata in un +20/30% rispetto alla campagna precedente e nella Valle Peligna in un intervallo compreso tra il +30/50%. Unica eccezione in provincia di Teramo l’areale della Valle Vomano, dove l’allegagione e la fruttificazione hanno parzialmente deluso le aspettative rispetto alla fioritura. Va sottolineato infatti che, nonostante l’ottima fioritura, le condizioni metereologiche (troppa umidità durante il periodo dell’allegagione e forte siccità durante l’estate), hanno compromesso l’aspetto quantitativo; diversamente, sotto il profilo qualitativo, si prevede un’ottima raccolta grazie all’assenza di attacchi di mosca o di altri parassiti. In provincia di Pescara, invece, leggeri danni da mosca si sono registrati nelle zone costiere (fenomeno totalmente assente nelle zone interne).

Marche - La previsione di produzione degli oli di oliva vergini in questa regione si attesta al +60% rispetto allo scorso anno con una consistenza attesa a fine campagna di  2.878,15 tonnellate. La campagna in corso negli areali di Ancona, Macerata e Ascoli Piceno si può definire molto buona anche se parzialmente condizionata dalle temperature troppo miti di gennaio e febbraio che hanno influito negativamente sull’induzione a fiore delle gemme. In alcune zone si sono avvertiti gli effetti della siccità, come lungo la costa della provincia di Ascoli Piceno. La qualità, al momento della rilevazione, è da considerarsi buona grazie alle alte temperature che hanno “bloccato” lo sviluppo di molte malattie fungine e rallentato la riproduzione della mosca olearia.

Liguria - La campagna olearia si presenta ottima sia qualitativamente che quantitativamente: + 60% la produzione di oli vergini di oliva rispetto alla scorsa campagna con una consistenza attesa di  1.645,81 tonnellate. Dopo le piogge di inizio anno, si è avuto un periodo di scarse precipitazioni che ha favorito una buona allegagione. Le condizioni climatiche sono state poi assolutamente favorevoli: alte temperature e poche piogge che hanno agevolato la fruttificazione. Le piogge di fine agosto hanno invece evitato la siccità che avrebbe potuto compromettere la quantità. Si attende comunque una produzione inferiore a due anni fa (2013-2014), quando fu registrata un’annata eccezionale. Non si sono registrati attacchi di parassiti il che garantisce la qualità del prodotto.

Umbria – Nella regione campagna olearia in corso da 1.235,28 tonnellate di oli vergini di oliva con una crescita produttiva prevista sul 2014-2014 del 40%. Per la campagna 2015/2016 si prevede nell’areale perugino una buona produzione stimata in un intervallo tra il +30/50% rispetto alla scorsa annata. Tale previsione può essere estesa all’intera regione, ma essa non riporta agli standard produttivi che l’Umbria è in grado di esprimere. In generale si è registrato un buon andamento climatico e la quasi totale assenza della mosca. Si segnalano tuttavia danni legati alla tignola e all’occhio di pavone (in particolare nelle zone del Lago Trasimeno e dei Colli Martani) e produzioni minime per la varietà Moraiolo. L’allegagione per questa cultivar è risultata molto scarsa a causa della sua sensibilità agli eccessi di precipitazioni ed umidità.

Lombardia- Le previsioni di produzione si attestano sul +60% rispetto alla precedente campagna che però non riportano ai livelli produttivi delle campagne precedenti a quella difficile del 2014-2015. In ogni caso si dovrebbero comunque produrre 294,56  tonnellate di oli di oliva vergini. Rispetto allo scorso anno nell’areale dell’Alto Garda bresciano la fioritura è stata buona, così come l’allegagione. Nella stagione estiva le temperature elevate hanno ridotto sensibilmente gli attacchi della mosca, ripresi solo dalla seconda metà del mese di settembre, ma con poca virulenza.