"All’ingresso del padiglione ci saranno 50.000 liti di vino – ha svelato l’architetto Italo Rota – che introdurranno il visitatore, anche quello del tutto ignaro, a conoscere questa sostanza liquida. La visita sarà un’esperienza emozionale, soprattutto per chi si avvicina per la prima volta a questo argomento per noi così familiare".
La visita, o "l’esperienza" per usare il termine preferito dal padre del concept, si snoderà su due piani: nel primo un’installazione multimediale guiderà il visitatore alla scoperta del ciclo del vino, dal fiore e dall’acino fino alle persone che lavorano alla produzione, e dei suoi consumatori. A questo piano il senso principe sarà l’olfatto, stimolato, con delle installazioni che permetteranno al visistatore di scoprire i profumi tipici del vino, dal mosto ai sentori di frutta, sino a quelli dei più importanti e conosciuti vitigni.
L'architetto Italo Rota
Se la visita al primo piano sarà tutto sommato veloce, lo stesso non sarà per il piano superiore, dove trova posto un’enoteca permanente chiamata Biblioteca del Vino e in cui mille vini saranno presentati come fossero dei romanzi da leggere. Per gli analfabeti del vino nessun problema: sono previsti tutor di eccellenza.
"La Biblioteca sarà aperta a degustazioni libere o accompagnate da sommelier professionisti, e altri spazi verranno dedicati, a rotazione, ad aziende, consorzi, istituzioni e operatori del settore – ha spiegato Giovanni Mantovani, direttore generale di VeronaFiere – e non mancherà uno shop che consegnerà le bottiglie in tutta Italia e all’estero. Tutto quello che realizzeremo non sarà ‘consumato’; tutto resterà e sarà riutilizzato. Coinvolgeremo tutti i protagonisti del vino italiano, portando i visitatori alla scoperta della grande cultura presente in questo settore".
La terrazza al piano superiore ospiterà una sala completamente attrezzata destinata a masterclass, wine tasting, degustazioni, wine e food pairing, percorsi guidati e una ‘Vip Lounge’.
"Nel vino c’è buona parte della nostra storia e della nostra cultura – ha dichiarato il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina – e quello che andiamo a presentare è una delle chiavi di lettura del nostro paese, con i suoi limiti e i suoi punti di forza.
Ad Expo noi non parleremo solo a un settore o a una filiera, ma proveremo a usare l'esperienza vitivinicola italiana per dimostrare le nostre potenzialità. Parliamo di un settore che vale oltre 14 miliardi di euro nel nostro Paese e per il quale siamo intervenuti anche con la sezione ‘Campolibero’ del decreto competitività, introducendo semplificazioni molto importanti richieste dalle aziende vitivinicole per sostenere meglio il comparto. Nel vino c’è il passato e c’è il futuro, c'è innovazione, bellezza, cura. Questo è solo il primo tempo - ha concluso il ministro - oggi mettiamo un punto fermo forte in questo nostro percorso. Di fatto, oggi Expo è già iniziato".