Quella di Expo è “una sfida difficile ma fondamentale”: così nelle parole di Giuliano Pisapia che ha anche ringraziato la Fondazione Bcfn per l’impegno nei confronti di Expo attraverso la nascita del Protocollo di Milano nel corso del suo intervenuto all’incontro dedicato a “Expo 2015: un patto globale sul cibo”, organizzato da Ispi e dal ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali.

Proprio il Protocollo di Milano, introdotto dalla Fondazione lo scorso novembre, è stato al centro della tavola rotonda tra Paolo Barilla, vice presidente della Fondazione Bcfn, Wolfgang Jamann, presidente Alliance 2015, e Carlo Petrini, presidente di Slow Food e membro del consiglio d'amministrazione della Fondazione Bcfn.

Secondo Petrini “è necessario dare valorialità a Expo attraverso la lotta alla fame nel mondo, la difesa della biodiversità, l’attenzione alle associazioni di piccoli produttori e la trasparenza. In questo senso, il Protocollo di Milano serve per ottenere l’impegno dei Paesi partecipanti”.

Il ministro Maurizio Martina, intervenuto in apertura, ha ribadito la centralità del ruolo dell’Italia di farsi promotrice, in vista di Expo, di temi dell’agroalimentare sottolineando l’importanza del confronto tra pubblico, privato e società civile, nel solco del quale si inserisce il Protocollo di Milano.

Al Protocollo di Milano ha dato oggi la sua adesione ideale anche il direttore generale della Fao, Josè Graziano Da Silva che sostiene ''il documento è benvenuto'”. Paolo Barilla ha commentato: “il Protocollo deve essere condiviso da tutti quelli che lo intendono sottoscrivere e ciascuno, Paesi, cittadini, imprese e organizzazioni, deve sentirlo come proprio. L’Italia risulta essere l’ambasciatrice ideale per il Protocollo”. Tra gli ultimi sostenitori si aggiunge Save the Children, dopo le adesioni autorevoli ricevute dal lancio nel novembre 2013 fra cui Bioversity International, Eataly, Legambiente, Wwf.

I temi del Protocollo
  • lotta allo spreco alimentare con abbattimento del 50% entro il 2020 dell’impressionante cifra di 1.3 miliardi di tonnellate di cibo sprecato nel mondo attraverso campagne mirate ad accrescere la consapevolezza del fenomeno e accordi di lungo termine che coinvolgano l’intera catena alimentare a partire dalla filiera agricola;
  • riforme agrarie e lotta alla speculazione finanziaria promuovendo un’agricoltura più sostenibile grazie alle limitazioni su chi scommette sul prezzo delle materie prime e all'utilizzo della terra per biocarburanti a base alimentare;
  • lotta all'obesità, con il richiamo all’importanza dell’educazione alimentare sin da bambini e alla promozione di stili di vita sani, sull'esempio praticato da Michelle Obama negli Stati Uniti
Questi temi sono stati al centro della mozione che la senatrice Leana Pignedoli, vicepresidente della 9ª Commissione permanente Agricoltura e produzione agroalimentare del Senato, ha presentato ieri in Senato, a testimonianza dell’attualità e dell’urgenza del dibattito. 

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